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Al lavoro per il Palermo Pride: importante momento che ci ricorda che siamo liberi

Riparte la macchina organizzativa del Palermo Pride: "Una manifestazione - spiega il direttivo - importante perché nessuno si senta solo e perché altrove è ancora vietato"

  • 5 febbraio 2018

Il Palermo Pride del 2017 (foto di Benedetto Tarantino)

La violenza nei rapporti fra generi è il tema scelto per il Palermo Pride 2018. Sulla scelta del tema, Pietro Pitarresi, nuovo componente nel direttivo che si occupa dell’organizzazione del Palermo Pride, dichiara che «Sia il tavolo sui corpi, sia gli altri eventi come la conferenza di Federico Zappino sui Pride, l’incontro con Massimo Prearo sulla storia dei movimenti LGBTQI+ in Italia e il tavolo di discussione sulle forme della genitorialità abbiano dato una spinta propulsiva nel formulare la scelta tematica, in continuità con il tema dei corpi, del Pride 2018 che verterà sui generi e sui rapporti che fra i generi si instaurano».

«Un Pride che guarda già al 2019 con l’intenzione di celebrare il cinquantenario dei Moti di Stonewall non solo come memoria storica - continua - ma come vera continuità di corpi orgogliosi che lottano e resistono per sovvertire la norma».

Il tradizionale corteo avrà luogo sabato 30 giugno, cosi come stabilito durante l’Assemblea Ordinaria 2018 del Coordinamento Palermo Pride.
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I risultati per il Pride dell'anno scorso sono stati ottimi come conferma Pitarresi. «I risultati dello scorso Pride sono molteplici e la partecipazione è stata massiva sia durante la parata, circa 50mila persone, sia all’interno degli eventi, degli incontri e delle conferenze che si sono svolte verso e durante il Pride».

Come ogni anno, il Pride rappresenta un’occasione di festa ma anche di profonda meditazione. «L’importanza dei Pride risiede innanzitutto nell’atto di rottura che questi esercita rispetto alla norma - spiega - e rappresenta un momento di liberazione individuale e collettiva tale da rendere i Pride necessari e imprescindibili».

«Credo anche che l’importanza dei Pride risieda soprattutto nella soggettività che vi si rivolge e che sceglie parteciparvi o meno: una/un/* adolescente LGBTQI+ che non ha ancora fatto coming out, che si sente in qualche modo alien* al mondo che l* circonda, chiaramente guarderà al Pride come qualcosa che non l* fa sentire sol*. Sa che qualcuno c’è, e questo ha un’importanza sociale rilevante» dichiara ancora.

Quest’anno, più che mai, il Palermo Pride rappresenta l’appuntamento sociale, culturale e politico più importante della città e visto il riconoscimento di Palermo come Capitale Italiana della Cultura, il direttivo tutto e le associazioni sono impegnate nell’organizzazione sia del Pride che degli eventi previsti per tutto il 2018.

Il Pride rappresenta, dunque, un momento necessario per la nostra città. A chi definisce il Pride come pagliacciata carnevalesca, bisogna ricordare che occasioni simili altrove sono vietate e giuridicamente punibili con il carcere, o peggio con la morte.

«Il Pride è importante – e necessario – ovunque. Inevitabilmente il pensiero va ai Paesi in cui le manifestazioni LGBTQI+ sono vietate, represse con la coercizione della forza militare come accade a Istanbul o rese impossibili da gruppi fascisti impuniti che minacciano di morte chi vi partecipa, come accade in Ucraina: questo non dobbiamo dimenticarlo né rimuoverlo quando parliamo dei Pride e della loro importanza, una questione che va al di là delle città singole e che riguarda largamente tutte le comunità LGBTQI+».

Per l’occasione è stato riconfermato il direttivo uscente al fine di garantire continuità ai futuri progetti.

È stato inoltre confermato il direttivo che collaborerà all’organizzazione del Palermo Pride 2018 e del Palermo Pride 2019: Marco Ghezzi, Massimo Milani, Marco Siino, Ambra Cannavò , Luigi Carollo, Maria Angela Fatta, e Daniela Tomasino, con l’ingresso anche di Manuela Casamento e, come già detto, diPietro Pitarresi.

Inoltre, il nuovo collegio dei garanti è composto da Barbara Amodeo, Lorenzo Canale e Donatella Corleo.
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