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Atenei virtuosi, Palermo e Messina ai primi posti

L'Università di Palermo ha anticipato i tagli previsti dalla spending review ed è terza nella classifica degli Atenei. Lagalla:"Conferma delle nostre scelte"

Balarm
La redazione
  • 4 settembre 2012

L'Università di Palermo ha già anticipato i tagli previsti dalla spending review ed è terza in Italia nella classifica degli Atenei. Il commissario per la revisione della spesa Enrico Bondi ha calcolato in 532 milioni di euro la cifra da recuperare dalle spese per le università italiane. Secondo Bondi, vanno risparmiati subito 170 milioni di euro, attraverso tagli al Fondo di finanziamento ordinario, la principale fonte di entrata per gli Atenei statali.

In base ai nuovi criteri di Bondi le università più «accorte» sarebbero, a sorpresa, le grandi del Centro-Sud, Roma e Napoli in primis, mentre politecnici e università del nord sarebbero additate come «sprecone». Secondo i calcoli del commissario Bondi, Palermo è disallineata solo per lo 0,7 per cento, a fronte del 7.8 per cento di media nazionale e del 60,2 per cento dell’Istituto universitario di studi superiori di Pavia, in cima all’elenco delle strutture “disallineate”. Del Sud anche gli altri due Atenei in cima alla classifica virtuosa: la Federico II di Napoli si discosta dalle previsioni della spending review per lo 0.5 per cento, Messina per lo 0.6.

Il governo ha calcolato il totale dei costi intermedi di ogni Ateneo (tutte le spese al netto degli stipendi per il personale a tempo indeterminato) e l’ha poi diviso per il numero complessivo dei dipendenti per ottenere la media nazionale. Le spese superiori allo standard sono state considerate eccessive.

«In questi anni abbiamo effettuato una rigorosa politica di razionalizzazione della spesa – afferma il rettore Roberto Lagalla – attraverso la revisione dell’offerta formativa, l’accorpamento dei dipartimenti, la riorganizzazione di spazi e servizi, senza intaccare il sostegno alla ricerca e le politiche di miglioramento dei servizi agli studenti. I calcoli del ministero ci confortano nelle nostre scelte».

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