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Cancellieri: "Palermo, la civiltà contro le barbarie"

Il Ministro dell'interno conclude la sua tre giorni in città: presentati il Digesto dei reati transnazionali e i nuovi uffici della Squadra Mobile

Balarm
La redazione
  • 11 giugno 2012

«Palermo è una citta' particolarmente offesa dalla criminalità organizzata, ma è anche simbolo della civiltà del diritto che si oppone alla barbarie delle mafie. Le buone prassi non bastano: la guerra alla mafia ha bisogno di una rete fatta di leggi, ma tutto va fatto con passione, intelligenza e col forte impegno da parte di tutti. Così si raggiungeranno i risultati». Lo ha detto il Ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, a Palermo, a margine della cerimonia di inaugurazione della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile.

I nuovi uffici sono stati allestiti all'interno del complesso Santa Elisabetta: l'edificio storico, che si trova accanto alla sede della Squadra Mobile, è stato appena ristrutturato con la collaborazione (tra gli altri) di Confindustria Sicilia. Da oggi ospiterà postazioni tecnologicamente all'avanguardia che saranno utilizzate dagli uomini della Squadra Mobile, ma anche spazi dedicati a imprenditori che vogliano denunciare il pizzo.

«Per me è una grande emozione - ha detto, inaugurando i nuovi uffici, il capo della polizia Manganelli - Questi locali mi hanno visto protagonista per trent'anni in cui ho condiviso tante gioie e dolori profondi. La Squadra Mobile non solo si rinnova nella struttura ma nella continuità che è emozione e passione. Un baluardo dello Stato dove si è combattuta la mafia, che rappresenta l'antistato, e a cui la Squadra Mobile ha risposto in modo composto, adeguato e competente».

Con la presentazione del complesso Santa Elisabetta si è conclusa la tre giorni palermitana del ministro Cancellieri, intervenuta questa mattina, a Palazzo dei Normanni, anche alla terza conferenza del Digesto dei casi di criminalità organizzata transnazionale. Una raccolta di casi specifici e di buone prassi, elaborata grazie alla collaborazione di 27 diversi paesi del mondo, sotto la guida di Italia e Colombia, e nata sulla base della convenzione di Palermo per la lotta contro il crimine internazionale, emanata il 15 dicembre del 2000.

«Le leggi della criminalità organizzata sono fluide, flessibili e tecnologicamente evolute - ha detto il ministro Cancellieri - le stime più attendibili sul volume di traffici illegale a livello mondiale oscillano tra i due e i tre trilioni di dollari l'anno, pari al doppio del totale delle spese militari di tutti gli Stati del mondo assieme. Per combattere questa minaccia globale e potenziare l'aggressione ai patrimoni illeciti servono una collaborazione internazionale energica ed efficace, e una legislazione internazionale adeguata».

Una sfida che è anche culturale. «In quel dicembre del 2000 - ha ricordato il sindaco Leoluca Orlando durante il suo intervento - Palermo, fino ad allora capitale della mafia, si pose per la prima volta all'attenzione del mondo come capitale dell'antimafia. Adesso abbiamo l'ambizione di diventare una capitale normale. La lotta alla criminalità organizzata - ha aggiunto il primo cittadino - deve anche avere attenzione all'aspetto culturale,perchè quando i principi della criminalità si fanno cultura è più difficile difendersi».

Durante i lavori di stamani a sala d'Ercole, alla presenza delle più alte cariche istituzionali siciliane, è stato presentato anche un altro strumento innovativo a disposizione degli investigatori: il sistema di georeferenziazione dei reati, che permetterà alle forze dell'ordine - tramite speciali cartografie on line - di analizzare dati e informazioni direttamente sul territorio, integrandoli in tempo reale.

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