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Michael Bublé, raffinato erede di Sinatra & Co

  • 5 agosto 2004

Fresco e spumeggiante come un bicchiere coca e rhum, canadese ma con tanto sangue italiano nelle vene da regalargli una voce estesa e versatile ed una passione istintiva per la melodia. E’ arrivata anche a Palermo martedì 27 luglio al Teatro di Verdura l’attesa tournée italiana dell’astro nascente della musica leggera internazionale, Michael Bublé, 27 anni ed uno strepitoso quanto inatteso successo planetario per il suo unico cd intitolato semplicemente “Michael Bublé”, uscito in febbraio per la Reprise Records, la casa discografica fondata da Frank Sinatra. Un successo inatteso perché Michael canta un genere non proprio attualissimo, il swing-jazz melodico dei crooners italo-americani degli anni ’50-’60: Frank Sinatra, Dean Martin, Bobby Darin e Tony Bennett, l’unico ancora in attività alla costante ricerca di un erede artistico. Un compito sicuramente non facile quello di emulare un poker di artisti così eccellenti, ma Michael ha dimostrato di saperne continuare la tradizione con talento e disinvoltura, rispettosa ammirazione e spiccata personalità, nonché una buona dose di spiritosa ironia. Alla stracolma platea del Teatro di Verdura ha riproposto i brani del suo intero cd, covers dei suoi crooners preferiti (Come fly with me, Summer wind, The way you look tonight, That’s all), ma anche dei suoi idoli più recenti come George Michael (Kissing a fool), Paul Anka, suo lungimirante produttore esecutivo (Put your head on my shoulder) e Van Morrison (la fortunatissima Moondance che lo ha lanciato).

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Un’incursione nel rock più classico con la sensuale “Fever”, sulla quale evoca il celebre movimento pelvico di Elvis Presley, la romantica “Stand by my woman” di Lenny Kravitz, che sarà inserita nel suo prossimo cd, e la trascinante “Crazy little thing called love” dei Queen. Fra un brano e l’altro, parentesi spiritose del protagonista come le accennate imitazioni di Michael Jackson e George Michael (ai cui vertici artistici, però, Bublé può ancora solo sperare di arrivare) e l’incursione fra il pubblico armato di macchina fotografica per portarsi via qualche ricordo della bella serata palermitana. E nel nuovo disco di prossima uscita, ancora prodotto da David Foster, l’artista presenterà anche brani da lui stesso composti, come “Just for you”, proposta in anteprima nel corso del concerto palermitano. Un concerto non lunghissimo, data la sua breve carriera discografica, ma piacevole e raffinato, arricchito alla fine da una suggestiva versione di “My funny Valentine” ancora inedita per il pubblico italiano, inserita in un CD/DVD già uscito negli Stati Uniti. Peccato, ci sarebbe piaciuto ascoltare dal vivo anche la colonna sonora del nuovo episodio di Spiderman, nella quale Michael rivisita in una convincente versione swing il classico tema dal film.

Ottima l’intesa con la jazz-band di giovanissimi talenti che lo accompagnava sul palco: il pianista Alan Chang, il chitarrista appena quattordicenne Brian Green, il bassista Craig Polasko, il batterista Bill Wysaske ed i fiati Justin Ray (tromba), Nick Vagenas (trombone) e Mark Small (sax). Talento, charme, simpatia ed una voce piena e composita, che conquista al primo ascolto: alla sua attesa prova dal vivo Michael Bublé ha dimostrato di avere tutti gli ingredienti necessari per raccogliere la prestigiosa eredità di Sinatra & Co., rivitalizzandola con il suo amore per i pop-singer di oggi e la fresca energia del suo brillante talento. Dopo le ultime due date italiane (a Torino il 28 luglio e a Genova il 29 luglio), un’agenda fitta di impegni da settembre in poi per il crooner canadese: concerti in USA e in Gran Bretagna (in novembre a Londra canterà nella prestigiosa Royal Albert Hall) ed una probabile partecipazione come ospite al prossimo Festival di Sanremo.

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