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Palermo insicura, il governo manda rinforzi per l'estate: come funzionano i controlli

Polizia, carabinieri e guardia di finanza in azione. Più forze già in campo anche nelle altre province della Sicilia tranne una. Soddisfatta la Lega, per M5s misure inutili

Luca La Mantia
Giornalista
  • 2 luglio 2025

Come se Palermo fosse il Bronx, non c'è giorno in cui almeno un esponente politico non invochi più controlli o l'intervento dell'esercito. Non c'è giorno in cui da un po' di tempo a questa parte non si legga di nuove aggressioni, di risse, rapine. Per strada, sugli autobus o davanti ai locali della movida.

La prima risposta che arriva da Roma sono 56 agenti per la vigilanza estiva che da ieri, 1 luglio, sono in azione per garantire un'estate più sicura. Un piccolo aiuto, fino all'1 settembre, un incremento delle forze in campo per provare a limitare le violenze che soprattutto nelle ultime settimane si sono moltiplicate.

In Sicilia il potenziamento riguarderà tutte le province tranne Enna, per un totale di 231 agenti in più. L'incremento maggiore riguarda il capoluogo, a seguire ci sono Messina con 36 agenti; Siracusa, Catania e Trapani con 29; Agrigento con 28, Ragusa con 15; Caltanissetta con 9.

Come funzioneranno i controlli? In azione ci saranno polizia, carabinieri e guardia di finanza dislocati nei luoghi più frequentati e dove è più alto il rischio che si verifichino risse e aggressioni.

L'obiettivo del Viminale, che ha firmato il provvedimento, è garantire più sicurezza nelle città e nelle località turistiche. «La sicurezza come sempre è priorità della Lega, attenta alle esigenze del territorio», dice il senatore Nino Germanà, commissario della Lega in Sicilia, che nei giorni scorsi ha manifestato la sua soddisfazione per l'iniziativa.

«Siamo contenti per il provvedimento - commenta -, anche se ci vorrebbero ancora più uomini sulle strade. C'è un tema sicurezza nel nostro Paese che merita attenzione. Noi stiamo facendo la nostra parte con tante battaglie, come per esempio abbiamo fatto col decreto sicurezza».

Anche se la legge approvata a inizio giugno ha incassato una bocciatura (non vincolante) da parte della Cassazione. «Per noi il decreto sicurezza è una legge giusta, di buon senso, finalmente c'è un governo che fa le cose giuste - aggiunge Germanà -. Ma certamente non basta».

E spiega meglio: «Ci vuole una rivoluzione culturale che parta dalle scuole con l'educazione civica e dalle famiglie. Gli autori di violenze sono spesso giovani che vengono da zone disagiate ed è lì che si dovrebbe intervenire. Stiamo facendo un giro col Dipartimento sicurezza e immigrazione della Lega in tutte le città d'Italia per affrontare questi temi».

Il prossimo incontro sarà ad Augusta, in provincia di Siracusa, il 7 luglio al Flamingo Soul Sea Restaurant (ore 19). Il tema della sicurezza del resto, non riguarda soltanto Palermo, nè soltanto la Sicilia. Il Viminale, infatti, sta intervenendo anche in altre zone del Paese, nelle città e nelle località turistiche.

Complessivamente sono 2.328 le unità aggiuntive impiegate, tra polizia, carabinieri e guardia di ginanza, che vanno a supportare sui territori le forze dell’ordine già impegnate nell’attività ordinaria.

Oltre ai rinforzi destinati al pattugliamento, sono previsti sei nuovi distaccamenti di polizia stradale e ferroviaria, con 49 operatori specializzati, inclusi nuclei cinofili e a cavallo.

A questi si aggiungono 83 carabinieri destinati a diciannove presidi temporanei, attivati in aree dove si registrano forti flussi turistici. Sul fronte del mare, saranno operative 68 unità navali della guardia di finanza, con 715 militari imbarcati e dislocati in 26 località costiere.

Gli interventi per la sicurezza non convincono però il Movimento 5 Stelle, che ricorda gli episodi di violenza, in particolare quelli ai danni dei turisti, registrati nelle ultime settimane a Palermo.

I deputati Valentina D'Orso, Davide Aiello e Daniela Morfino hanno presentato «un'interrogazione parlamentare per sapere dal governo cosa intenda fare di concreto e immediato per garantire maggiore sicurezza ai cittadini residenti e ai turisti della città di Palermo».

Mettere in sicurezza la città, secondo i deputati dovrebbe essere una priorità dell'esecutivo. «Provvedimenti del governo come il decreto Sicurezza, meglio noto come decreto Repressione, non rispondono ad alcuna esigenza reale dei cittadini. A Palermo la cronaca recente è tragica».
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