Estate di fuoco a Palermo, ancora violenze: dal centro all'Arenella non ti senti al sicuro
Un’estate di fuoco, quella nel capoluogo siciliano. Ma cosa accade? Perché questa escalation di violenza? I residenti chiedono controlli e tutele. Cosa dice il Comune

Gli abusivi ai Quattro Canti di Palermo (foto di Mobilita Palermo)
Proprio nel weekend appena passato un gruppo di turisti, 4 ragazzi portoghesi e una giovane italiana sono stati aggrediti e derubati dopo una serata trascorsa alla Vucciria.
I giovani sono stati accerchiati, picchiati e derubati delle carte di credito, dei soldi e dei cellulari. Non solo, i malviventi li hanno seguiti fino al b&b vicino a piazza Vigliena (Quattro Canti).
Un’estate di fuoco (e non solo per il clima), insomma, quella nel capoluogo siciliano. Ma cosa accade? Perché questa escalation di violenza? I residenti, ormai stanchi, chiedono, adesso, anche maggiori controlli e tutele.
L’ultimo incendio è scoppiato in via Buonriposo, in una rivendita di street food, dove sono intervenuti i vigili del fuoco. Poche ore prima, fiamme anche da Extrò food, all’incrocio con via Damiani Almeyda.
E, ancora, il quartiere Arenella preso d’assalto la scorsa settimana. Prima l’esplosione alla gelateria “Dolce Brivido”. Il bilancio è stato drammatico: anni di sacrifici distrutti, 3 famiglie rimaste senza lavoro, provate psicologicamente.
Pochi giorni dopo, il 20 giugno, a circa 150 metri da Dolce brivido, le fiamme hanno avvolto un chioschetto di street food, sempre in Piazza Tonnara.
Non si sono registrati, per fortuna, feriti, considerando che, appena 20 minuti prima, in quella zona era passata la processione del Santissimo Sacramento.
«Due eventi clamorosi che non hanno precedenti nel quartiere, nel quale io stesso vivo, e che hanno generato una comprensibile paura nei residenti – dice Alessio Cordaro, figlio di Lia Pipitone, presidente del Dipartimento Legalità di Contro Corrente e coautore "Se muoio sopravvivimi" -.
Attualmente, i due episodi sono oggetto di indagine da parte delle forze dell'ordine, al fine di chiarirne la natura e l'origine ma il sospetto è che dietro entrambi gli episodi possa esserci una unica regia, ovvero che ci sia la mano del racket.
Se fosse riscontrata una origine dolosa sarebbero ferite profonde, inferte a chi ogni giorno lavora onestamente, crea valore, costruisce un futuro per sé e per la comunità.
Palermo ha già conosciuto il dolore profondo della violenza mafiosa, ma ha anche saputo reagire. Ha generato esempi straordinari di coraggio civile: uomini e donne che non si sono piegati, che hanno lottato. È fondamentale che le Istituzioni facciano sentire con forza la vicinanza e solidarietà alla cittadinanza.
Intanto, è stata avviata una raccolta fondi attivata da Orizzonte Bene con il supporto di Banca Etica Palermo, per dare un aiuto economico alla famiglia Lo Cicero per la ricostruzione della gelateria.
«È necessario – prosegue Cordaro - non lasciare soli coloro che vengono colpiti. Non bastano le parole, servono i fatti. Servono protezione concreta, sostegno reale, leggi applicate con fermezza.
Dobbiamo ribadire, con una voce sola, che a Palermo non c’è spazio per la corruzione e l’estorsione. A chi ha subito questi attacchi, va il sostegno di tutti. Possono bruciare le serrande, ma non possono bruciare la dignità delle persone oneste».
«La matrice non è chiara, non si sa se si sia trattato di incendi dolosi o meno – fa sapere il deputato regionale e leader di Controcorrente, Ismaele La Vardera -. Certamente, io non credo all’autocombustione e credo che l’attività, che sta riguardando il quartiere, debba essere attenzionata dalle istituzioni.
Soprattutto, al sindaco di Palermo, ho chiesto di fare una giunta speciale proprio lì, all’Arenella, per dare un senso di presenza dello Stato e delle istituzioni che, in questo momento, oggettivamente, non c’è.
C’è un grave problema di sicurezza, c’è un grave problema di partecipazione delle istituzioni nelle periferie della città che sono abbandonate a se stesse».
Episodi collegati? L’ombra del racket? Saranno le indagini a chiarirlo. Quel che è certo è che i cittadini, adesso, non si sentono più al sicuro nel loro quartiere.
I consiglieri della VII Circoscrizione, Giovanni Galioto e Simone Aiello hanno chiesto al Presidente della Circoscrizione, Giuseppe Fiore, che venga convocato, con urgenza, un consiglio straordinario in Piazza Tonnara: «La popolazione della borgata – dichiarano– vive con crescente preoccupazione e un profondo senso di insicurezza.
In un momento così delicato, è dovere delle istituzioni dimostrare presenza, ascolto e solidarietà concreta affinché venga dato un segnale chiaro e forte di vicinanza e legalità».
«L'amministrazione condivide le preoccupazioni della borgata e della circoscrizione e guarda con attenzione allo sviluppo delle indagini», fanno sapere dal Comune di Palermo.
Ma anche al di fuori del quartiere Arenella, l’escalation di violenza non si arresta. Circa due settimane fa, si è verificata una violenta rapina ai danni di minorenni da parte di altrettanti giovanissimi a Mondello, in viale Regina Elena. Il branco ha aggredito i giovani per un cappellino indossato da un 15enne. Poi le minacce e l’aggressione.
In questo quadro, però, non vengono risparmiate nemmeno le forze dell’ordine. È il caso di quanto accaduto, in via Rocco Jemma, dove due agenti della polizia municipale sono stati aggrediti da un posteggiatore abusivo, un palermitano di 39 anni.
«Esprimiamo la nostra solidarietà - hanno detto il sindaco Lagalla e l'assessore alla Polizia Municipale, Dario Falzone - ai due agenti municipali aggrediti. A loro auguriamo una pronta guarigione. Ciò che è accaduto ci spinge a non abbassare l'attenzione per il reale rispetto delle regole».
Solidarietà agli agenti aggrediti è stata espressa anche dal Comandante Angelo Colucciello: «Purtroppo, in una città dove troppo spesso le regole non sono rispettate, si registrano ancora situazioni di degrado e di illegalità diffusa, come questa, che sono da ostacolo al cambiamento culturale che gli uomini e le donne della Pm, insieme alle altre Forze dell'ordine, ogni giorno portano avanti, a garanzia dei diritti dei cittadini e della legalità.
Nel frattempo, proprio in forza alla polizia municipale di Palermo, arriverà una squadra di 100 nuovi agenti grazie all'approvazione da parte del Senato del nuovo decreto Sicurezza, al fine di combattere il degrado urbano e tutelare la legalità.
«È stato approvato il dl sicurezza – dichiara l'assessore del Comune di Palermo, Dario Falzone -. Siamo in attesa del trasferimento delle somme e, solo dopo, potremo pubblicare i bandi per la mobilità e avviare le attività conseguenti».
Ad essere presi di mira, in città, sono stati anche gli autisti Amat. L’ultima aggressione pochi giorni fa, quando un conducente della linea 109 è stato colpito da due giovani che pretendevano di scendere fuori fermata in piazza Giulio Cesare.
Per cercare di porre un freno a questa escalation, sono stati siglati, lo scorso 12 giugno, i protocolli di intesa per la prevenzione e il contrasto degli episodi di violenza nei confronti degli operatori del trasporto pubblico locale e del servizio di emergenza-urgenza sanitaria.
Si tratta di protocolli di intesa tra la Prefettura, la Regione Siciliana, il Comune e AMAT Palermo S.p.A.
In particolare, sia il "Protocollo di intesa per la promozione della sicurezza nel trasporto pubblico locale", sia il "Protocollo di intesa per la promozione della sicurezza del personale sanitario e degli operatori del servizio di emergenza-urgenza S.U.E.S. 118" promuovono il ricorso ad apparati di allarme Panic Button, azionabili dal personale di bordo e da quello impiegato presso i diversi punti di erogazione dei servizi sanitari.
In caso di attivazione, la sala operativa del N.U.E. 112, che riceve il segnale di allerta, identifica e geolocalizza il richiedente soccorso, attivando la forza di polizia competente.
Nei protocolli sono, inoltre, previsti interventi formativi in materia di prevenzione e gestione dei conflitti, il supporto legale al personale oggetto di violenza e campagne di comunicazione sul tema della sicurezza.
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