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Quelle sere al Malaluna con i Rivisitors: gli "sciagurati" che facevano divertire Palermo

Le rivisitazioni del gruppo, che "ruba" il nome al fanta-horror di fine anni '80, arricchite da una vena comico-teatrale sono un pezzo di storia musicale della città

Valentina Frinchi
Freelance in comunicazione e spettacolo
  • 1 ottobre 2022

Una vecchia locandina dei Rivisitors

Nel 1987 dopo l'esperienza "Barber Shop Country & Blues Band", un progetto dedicato alla musica americana, le cui prove avevano luogo proprio nel retrobottega della sala da barba di Piero Contino, in via Sicilia a Palermo, che si concedeva delle pause tra un taglio, uno shampoo, e una barba, nasce l'idea da una chiacchierata tra Marcello Mandreucci e Sebastiano Alioto di fondare un gruppo da proporre al noto locale Malaluna.

Di recente apertura, con un progetto ispirato agli anni '60 e una band-orchestra fatta di musicisti e cantanti, quasi tutti animatori provenienti dall'esperienza turistica del Club Mediterranee, compreso Alfredo Alioto fonico appena sperimentatosi. Il progetto si ispirava alla genialità di Renzo Arbore, autore dello Spettacolo&Musica.

Nascono quindi "I Rivisitors" a rivisitazione appunto di un serial televisivo di fanta-horror chiamato "Visitors". Era il 1988 e fu un fenomeno mai visto prima a Palermo, quello di passare dalla musica di alta qualità, tra parrucche e travestimenti, con la fusion di Chick Corea, il funky di Al Jarreau, satire sui migliori "Evergreen" italiani in un viaggio che ripercorreva la storia da Carosone, Battisti, per arrivare fino ai Bee Gees, i Beatles, Elvis Presley, spesso accompagnati da qualche parola in siciliano.
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Le rivisitazioni dei Rivisitors arricchite da una vena comico-teatrale sono rimaste indimenticabili con il ritornello "mi stappai una Fanta... e stu fangu 'un canta" alludendo ad un Mandreucci che resiste all'idea di passare per rockettaro per ragazzini, e ancora con la storica parodia dei Bee Gees tratta dal testo "Stayin'Alive" nota come la colonna sonora de "La febbre del sabato sera". La parodia recitava così: "Grap 'u stipu e pigghia 'u spicchiu, chiui 'u stipu e posa 'u spicchiu'", scioglilingua esilarante rimasto nei ricordi di noi tutti.

La chitarra acustica di Rosario Vella non trovò molto spazio all'interno di un gruppo musicale di natura elettrica, per cui si ritrovò presto a fare l'animatore della band abbandonando il suo strumento. Fu così che una sera a Caltanissetta, durante uno spettacolo, decise di staccare la chitarra prima e l'amplificatore dopo, non destando la curiosità di nessuno dei Rivisitors.

Così Le volte successive non si portò dietro nella chitarra, nell'amplificatore, fino a quando durante un altro concerto Beppe Vella gli apostrofo', "ma tu che cosa fai? Non suoni?" Rosario candidamente rispose "Beppe! Avi un anno ca un suono chiù!"

La Band-Orchestra diventò una vera macchina da guerra seguita da tutti i giovani della movida palermitana di allora. Il viale Resurrezione, nelle sere dei Rivisitors, era invaso da fiumi di gente, e da pattuglie di polizia a controllo della sicurezza.

I Rivisitors si sono esibiti al Malaluna ben due volte la settimana, per ben 10 anni, e ogni volta con un repertorio sempre diverso. In quegli stessi anni sono stati protagonisti di altre realtà locali e regionali, feste private, festival, senza alcuna pausa, oserei definire un "a spron battuto" del cambiamento.

Serate storiche quelle in cui hanno partecipato Nino Frassica, Franco Califano e ancora La Premiata Ditta. Erano le serate del tripudio, del fermento, dell'allegria, protagonista una musica dentro uno spettacolo che sarebbe passata inevitabilmente alla storia. Il locale del quartiere Pallavicino diventò una palestra-laboratorio che ha letteralmente sfornato grandi artisti.

La band era composta da Marcello Mandreucci voce, chitarra e frontman del gruppo, Sebastiano Alioto batteria, Salvo papale tastiere, Giancarlo Aguglia chitarra elettrica, Aldo Messina basso, Rosario Vella chitarra acustica e animazione, ed infine Anna Bonomolo e Loredana Arcuri, due voci così diverse ma così complementari.

La band della storia ha trovato il suo successo anche in altre realtà di grande visibilità con un importantissimo riconoscimento del "Premio Castello di Pietrarossa" che li ha visti premiare come miglior band-spettacolo degli anni '90, in onda su Rai 1.

A volte il DNA pigro del palermitano Doc arresta un processo di evoluzione che la musica merita, così ha commentato il buon Mandreucci, anche se la storia non si ferma e consacra un'epoca che ha segnato un modo nuovo di fare musica e che rimane nella memoria di quanti hanno il riso, divertendosi, in una Palermo che ha esultato.

Quelle sere così affollate se provavi a lanciare un pacchetto di sigarette in aria non cadeva per terra! Le ragazze per paura di perdersi si tenevano per mano per spostarsi da un punto all'altro del Malaluna.

Erano gli anni delle stragi mafiose che hanno visto una Palermo soffrire, ma erano anche gli anni del benessere riflesso degli anni '60 in un circuito economico carico di liquidità che ha consentito il divenire di una professione in una virtù senza tramonto. Rosario Vella ha voluto riconoscere alla realtà dei Rivisitors il dono della serenità, della professionalità, della fama e del successo personale.

E la conoscenza di quella che sarebbe diventata la donna della sua vita. Un giorno, racconta, nel negozio di strumenti musicali "Armonia", di via La Marmora, gestito da Luigi Gattuso, entrò un manager che cercava un gruppo forte che supportasse un corpo di ballo. Fu così che i Rivisitors andarono in tournée per la Sicilia insieme al gruppo di ballerini romani.

Era l'estate del 1988 e la Band condivideva momenti artistici, umani e di grande divertimento. Tra questi ballerini danzava Antonella Biondo, moglie di Rosario. Anna Bonomolo, diventata oggi The Voice della città, nella sua più importante produzione discografica, tra i ringraziamenti, cita prima fra tutti: «I miei favolosi amici Rivisitors dai quali sto ancora tentando di imparare il mestiere di musicista vero».

Un grazie nostalgico a Marcello Mandreucci per avermi riportato indietro nei ricordi, con le mie prime uscite da adolescente quando scoprivo il mondo della musica. Un grazie a Rosario Vella, splendido animatore vero in tutto il suo modo di essere.
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