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Vive (bene) in Sicilia ma molla tutto e vola a Dubai: chi è Walter, che fa il lavoro dei sogni

Il mondo è bello perché è vario e ogni storia non può che incuriosire e lasciare qualcosa a chi la legge. Ve ne raccontiamo una davvero molto particolare

Sara Abello
Giornalista
  • 23 gennaio 2024

Walter Cannavò con la famiglia

Da Acireale a Dubai solo andata...forse. Questa è la storia di Walter Cannavò, acese di quarantasei anni, vissuto e pure bene in Sicilia fino al 2014, adesso negli Emirati Arabi con moglie e figli. Il mondo è bello perchè è vario e ogni storia, nella sua unicità, non può che incuriosire e lasciare qualcosa a chi la legge.

Walter ad esempio rappresenta una "mosca bianca" che a differenza di quanti, ancora oggi, lasciano la Sicilia in cerca di un lavoro e nuove possibilità, nella sua terra viveva bene.

Direttore di un noto resort hotel dal 2008 al 2013, destreggiandosi tra lavoro e studio con moltissimi corsi di aggiornamento, perchè i traguardi raggiunti se li è guadagnati, nel 2014 si trasferisce a Malta in cerca di nuove esperienze all’estero e per migliorare il suo inglese, essenziale per il lavoro.

Lì conosce Snezhana, una donna russa con cui intraprende quasi subito una relazione e che sarà successivamente sua moglie e madre di Aurora, oggi sei anni, e Flavio, un piccolo di tre. Walter a Malta lavorava come restaurant manager e Snezhana era addetta all’accoglienza nello stesso ristorante, dopo pochi mesi dal loro primo incontro, nel 2015, inizia la convivenza.
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Nel 2016 Walter lascia il lavoro di restaurant manager e apre un piccolo boutique hotel in un palazzo del ‘500 a Valletta, forte dell’esperienza pregressa nel settore.

Snezhana invece dà vita ad un’agenzia che si occupa di offrire consulenza a chi desidera trasferirsi all’estero per studiare, supportando i clienti nella scelta del paese e delle scuole, con un mercato di riferimento russofano.

Una vita abbastanza serena che procede bene sull’isola sino all’arrivo del Covid che, come abbiamo ancora fresco nei ricordi, ha "sconsato" le vite di tanti. Dopo svariati tentativi l’hotel viene chiuso e anche il lavoro della moglie si ferma insieme all’impossibilità di viaggiare all’estero.

È il luglio del 2020 quando si ritrasferiscono in Sicilia ma restano col cuore proiettato verso un altrove non ancora ben definito. Nel frattempo nasce Flavio e pian piano il lavoro di Snezhana incomincia a risvegliarsi...sarà poi la guerra in Ucraina a dare la botta di grazia e a cambiare nuovamente il corso di tutte le cose.

Con l’impossibilità per i clienti di viaggiare in Europa, Walter e Snezhana decidono di dirottare quel flusso russofano verso le scuole di Dubai, dove le frontiere sono aperte e non vi sono problemi per il visto.

Pian piano, con la crescita del lavoro, Walter inizia a collaborare con la moglie in questo progetto e, vista la richiesta, nel gennaio del 2023 si trasferiscono a Dubai per seguire da vicino il lavoro e dare ai loro due figli la possibilità di frequentare scuole internazionali e di elevata valenza.

Walter ha cominciato a lavorare anche nel campo del turismo con un tour operator che si occupa di viaggi a Dubai e adesso, con l’inizio del 2024, per non farci mancare nulla, ha avviato anche un progetto di out going con destinazione Sicilia, che come ribadisce lui: «è sempre nel cuore».

Se glielo chiedete vi dirà che la vita a Dubai è certamente meno economica e molto ma molto più intensa ri- spetto alla Sicilia o a Malta, in compenso però gli stimoli che offre, la sicurezza e la pulizia superano di gran lunga gli eventuali aspetti negativi.

A quanto pare puoi lasciare la porta aperta senza aver paura che qualcuno entri...come Palermo, Catania o Roma insomma, uguale proprio. Massima organizzazione, le strade, tutte pulite, non hanno molto di familiare per noi.

L’efficenza degli uffici pubblici aperti tutta la settimana, inclusa la domenica, senza file, un altro universo proprio...l’altro giorno una mia amica doveva rinnovare la carta d’identità a Bagheria, tale era l’attesa che prima di arrendersi e tornare a casa ha iniziato a ponderare l’eventualità di cambiare identità che è più rapido.

Dubai, dai racconti di chi vi è stato di passaggio o ci vive come Walter, sembrerebbe una specie di parco giochi dove è impossibile annoiarsi, pieno di attrazioni e spazi per grandi e piccini.

L’unica "camurria" pare sia il caldo in estate, ma tralasciando che i siciliani siano un po’ più avvezzi degli islandesi, lì quando le temperature sono alte la vita si sposta negli spazi al chiuso, e capita di trovare piscine e locali con climatizzatori anche esterni. Descritto questo paradiso terrestre, secondo voi la famiglia Cannavò tornerebbe in Sicilia?!

Per Walter la nostra isola rimane il luogo più bello del mondo, però il buon cibo e tradizioni senza eguali non possono reggere il confronto delle opportunità che sta offrendo ai suoi bimbi negli Emirati Arabi.

«Il punto è il lavoro e le prospettive future, qui a Dubai non hai bisogno di amicizie per andare avanti, ti basta lavorare sodo e farti valere - ripete Walter - la burocrazia è quasi nulla, fai tutto semplicemente e in poco tempo, i miei figli studiano in scuole inglesi multiculturali e con prospettive future concrete. Mi rammarico di non poter fare lo stesso in Sicilia, ma questa è la pura verità. Magari un giorno tornerò, per adesso penso che la mia vita sia qui».

Volete vi dica la verità?! Non me la sento di dargli torto, penso neanche voi, la scelta più giusta è dare a se stessi e alla propria famiglia un domani radioso e, perché no, anche un po' di leggerezza se si possiedono gli strumenti per assicurarsene una bella dose come in questo caso.
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