STORIE

HomeNewsLifestyleStorie

Su TikTok porta la Sicilia dei nonni negli Usa: chi è Melanie, sposata con un artista trans

Nella vita si occupa di comunicazione attraverso i social media, e proprio su TikTok ha iniziato a raccontare, scoprire e diffondere le tradizioni siciliane

Sara Abello
Giornalista
  • 9 gennaio 2024

Le nozze di Melanie con i nonni Ninfa e Cataldo

«Negli Stati Uniti mi sento troppo Italiana. In Italia mi sento troppo siciliana. In Sicilia mi sento...a casa».

Poche parole che riassumono alla perfezione l'essenza di Melanie Jade Frazza, una siciliana - molto più di tante mie e vostre conoscenze - nata nel New Jersey quarant’anni fa.

Dal pane e Nutella tra i banchi di scuola al lavoro per Fendi a Roma, oggi vi racconto la sua storia così ricca ed entusiasmante che spero di trovare le giuste parole per trasmettervi il brio che mi ha infuso nella nostra lunga telefonata da un capo all’altro del Pacifico...grazie tecnologie moderne!

Come vi anticipavo, Melanie è nata nel giugno dell’83 nel New Jersey e proprio a Nutley è cresciuta e tornata da poco, dopo circa vent’anni trascorsi tra Philadelphia, Manahattan e Roma.

Ha studiato femminismo o qualcosa del genere, che in Italia credo non vi sia ancora, e del resto Melanie è una femminista attivista nel vero senso della parola.
Adv
Sposata da oltre dieci anni con Ketch, artista trans, e - tra mille vicissitudini - diventata mamma di Rosalia Matteo, di quattro anni, e di Francesco Cecilia, di otto mesi. Libertà, libertà anche nei nomi misti e nell'omaggiare la santuzza sino al New Jersey.

Nella vita si occupa di comunicazione sui social media e, del resto, proprio attraverso TikTok ha iniziato a raccontare, scoprire e diffondere le tradizioni siciliane che tenta così di tenere vive anche negli Stati Uniti.

Melanie è nata circa vent’anni dopo che i nonni materni, Cataldo Adornetto, nato a Gagliano Castelferrato sulle montagne ennesi oltre novant’anni fa, e Ninfa Drago, la classica nonna siciliana, indole accogliente ma dal piglio deciso, nata a Capaci, sono emigrati all'inizio degli anni '60.

La madre di Melanie è nata proprio in America poco tempo dopo il trasferimento e la stessa Melanie è venuta alla luce quando la sua famiglia di origine era ancora “fresca di immigrazione”.

Il suo è un italiano fluente imparato a scuola e perfezionato durante le telefonate con i parenti che ancora oggi vivono in Italia, oltre che nel corso dei suoi tanti viaggi qui e dei due anni, dal 2016 al 2018, trascorsi a Roma per lavoro...

A casa sua, del resto, sono madrelingua siciliano, la stessa madre di Melanie ha imparato quello prima ancora che l’inglese, acquisito solo una volta iniziata la scuola.

Una vita certo complicata quella dei nonni, che come tanti, circa sessant'anni fa sono stati costretti a lasciare la loro terra per avere una vita migliore.

E del resto nonno Cataldo, ormai chiamato da tutti Charles o Charlie in maniera più friendly, ha potuto costruire una bella casa per la sua Ninfa e i figli, lavorando da sempre come falegname ha raggiunto risultati che nella sua Gagliano Castelferrato non avrebbe certamente ottenuto.

Un po’ di rabbia inevitabilmente questo gliel’ha lasciata, non rinnega le sue origini italiane, ma deve tanto al luogo che lo ha accolto e oggi si sente americano. Quando arrivò con la moglie nel New Jersey si è subito avvicinato alla comunità di italoamericani, una grande famiglia allargata di immigrati tutti del sud Italia.

Un segreto, ora non più tale, è che Melanie non sia proprio al 100 % italiana...se aveste parlato con lei come ho fatto io non lo direste affatto. Il padre infatti è per metà polacco e per metà campano, il suo cognome del resto urla meridione.

Essendo la nipote più grande, è anche colei che è stata più di tutti a contatto con i nonni. Quando era piccola sua madre lavorava e così Melanie, subito dopo la scuola, andava a casa loro dove restava fino a sera, quando arrivava tutta la famiglia allargata di altri “immigrati recenti”.

Un caffè, una partita a carte mangiando scaccio - la frutta secca che unisce i popoli - e che l'ha da sempre assorbita e incuriosita. È fortunata poi ad avere avuto i nonni fino all'età adulta, la nonna è scomparsa appena quattro anni fa ma quel legame non si è mai dissolto.

Oggi c’è ancora il nonno e con lui, attraverso TikTok che, se bene usato come fa lei, non necessariamente è il male, sta creando un “archivio” folkloristico da tramandare.

Assurdo che sembri, Melanie, americana figlia di americani e nipote di siciliani, è la più isolana di tutta la famiglia. La sua crescita a casa Adornetto le ha fatto maturare la consapevolezza di un’identità da difendere e custodire, oggi che è madre ancor di più.

Se i nonni volevano essere americani per acquisire quel senso di accettazione che nutre ogni immigrato, è lei la nuova generazione siciliana che pure all’epoca delle merende a scuola a base di pane e Nutella quando la crema spalmabile era ancora poco conosciuta all’estero, o nella fase di affermazione della sua bisessualità, si è inevitabilmente sentita giudicata dalla comunità italoamericana cattolica.

Sin da molto giovane ha realizzato quanto la sua famiglia fosse differente...giusto per farvi un esempio, il loro thanksgiving è sempre stato a base di anelletti al forno o lasagne mixati al tacchino ripieno con tutte le altre specialità americane.

Una miscellanea di Italia e Stati Uniti anche a tavola. Oggi, quello di Melanie attraverso TikTok è un ambizioso progetto nato dopo che nel 2020 è venuta a mancare nonna Ninfa, vero collante della famiglia.

Un evento che per lei ha rappresentato un grande dolore, a pochi mesi dalla nascita della piccola Rosalia. Finalmente dopo tre anni di tentativi era riuscita ad essere madre e proprio quando avrebbe voluto condividere quella gioia con la donna che non vedeva l'ora di diventare bisnonna, l’ha persa.

In pochi anni la tecnologia si è evoluta e oggi, con tutti i mezzi che ha a disposizione, e il contributo del nonno oltre che delle sue ricerche supportate dai parenti ancora in Sicilia, Melanie ha deciso di tramandare le loro tradizioni, anche quelle che Cataldo e Ninfa hanno lasciato in Sicilia e non hanno mai riproposto in America.

Del resto gli Adornetto, da italiani, non hanno mai sentito la necessità di tenere viva questa loro origine come Melanie, che se ne vuole invece riappropriare.

Il suo primo viaggio in Sicilia risale a quando aveva tredici anni...fu subito amore! Non parlava ancora benissimo l’italiano, studiato solo per un anno a scuola, ma comprendeva e dialogava alla perfezione in siciliano.

Ha respirato le origini della sua famiglia così, e da lì ha maturato il desiderio di imparare l'italiano e la cultura siciliana che è vasta e variegata per ognuno degli angoli di questa terra.

Un vulcano che rivendica con fierezza la sua identità siciliana, con la voglia, che cresce ancora oggi, di conoscere sempre più e diffondere il suo sapere delle tradizioni isolane.

All'inizio degli anni 2000 è tornata con i suoi amici per un tour dell’isola, e poi ancora nel 2015 con il marito, con il quale si è trasferita a Roma pochi anni dopo.

L'ultimo viaggio in Sicilia risale al 2022, quando ha portato anche la piccola Rosalia, e spera che presto, quando Francesco sarà un po’ cresciuto, potranno tornare tutti e quattro. Del resto come ha sottolineato la stessa Melanie, con i picciriddi nichi nichi non è facile organizzare una traversata del genere.

Il costante studio di Melanie - considerate che segue anche lezioni online di siciliano - è sempre supportato dalla parte di famiglia rimasta in Sicilia con cui si confronta sovente.

Un lavoro minuzioso, dove dalla lettura di un dettaglio si accende la curiosità che la conduce a scoprire continuamente novità. E poi per Melanie è fondamentale tornare alle origini per tenere viva la memoria e tramandarla, attualizzandola.

Storce il naso quando sente gli altri italoamericani parlare di Sicilia come di un luogo di solo buon cibo, famiglie unite e forse un crocifisso dinanzi al quale battersi il petto in chiesa...e anzi sottolinea che siamo un popolo nelle cui vene scorre un sangue incredibilmente variegato, fatto di dominazione araba, storia, arte, mitologia iblea e vulcano.

Del resto a 'mamma Etna' sono dedicate le favole della buonanotte che inventa sera dopo sera per i suoi bambini con protagonisti draghi e fate.

La conversazione con Melanie mi ha fatto riflettere sulla moltitudine di aspetti della nostra sicilianità che noi stessi, vivendoli così da vicino, rischiamo di perdere. È una siciliana d’oltre oceano a dovercelo ricordare?! Forse sì, purchè non svaniscano strada facendo tutte le nostre meraviglie.

Chi ha lo stesso sangue nostro come Melanie, ma vive lontana, è più brava di noi a tenere gli occhi bene aperti. Del resto anche con distanze minime vi sono differenze di folklore notevoli, parlando con lei ad esempio ho scoperto che a Capaci esiste una minestra tipica di San Giuseppe che viene preparata molto più della pasta con le sarde che per tutta Palermo e provincia ho sempre pensato fosse tradizione.

La sua ovviamente è una visione del passato, attraverso il ricordo dei nonni, si sta però impegnando ad attualizzarla grazie ai cugini in terra sicula e nel tempo, approfondendo con i viaggi, vuole essere testimone della nostra evoluzione, si spera in positivo.

Lei è una siciliana moderna e vuole diffondere il nostro spirito che è sì legato alle origini ma che non vuole fossilizzarsi. E allora aiuta anche gli altri italoamericani che magari a differenza sua disconoscono il loro passato a conoscere più a fondo il nostro universo così sfaccettato.

Per nonna Ninfa nasce il suo progetto su TikTok, un modo per tenerla viva nel ricordo anche dei suoi figli che non l’hanno conosciuta e sentirla ancora vicina.

Proprio in occasione delle sue nozze con Ketch indossò persino l’abito che la nonna aveva fatto confezionare per il suo matrimonio alla fine degli anni ‘50 in Sicilia, e parlando con Melanie si sente forte la presenza della nonna in ognuno dei suoi pensieri più cari.

Tante sono le novità che Melanie ha in cantiere, a cominciare da un libro per bambini con le favole dedicate all'Etna e le illustrazioni del marito Ketch.

Poi ci sarebbe anche un romanzo sulla storia dell'amicizia tra sua nonna Ninfa e una sua compaesana di Capaci, quando ancora viveva in Sicilia. Una storia speciale con una giovane lesbica che non sappiamo come ha vissuto all’epoca, in un'isola di sicuro poco comprensiva, la sua sessualità una volta che l'amica Ninfa si trasferì negli Stati Uniti.

E poi ancora una raccolta di poesie dove torna ancora l'analogia tra Melanie e l'Etna, che era in eruzione proprio mentre stava affrontando un aborto spontaneo della sua bimba. Tante idee per la vulcanica Melanie che esprimono il suo bisogno di comunicare e la voglia, attraverso i suoi racconti, di contribuire a creare un futuro per la Sicilia fatto di rispetto per il suo popolo e la terra.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI