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Telegram parla siciliano: se non ci credi, vai sulle "mpustazziuna" e "cancia" lingua

Basta andare sulle impostazioni della lingua e in un attimo i tuoi contatti diventano i “cuntatti”: ora il team di Cademia Siciliana ci prova anche con Facebook

  • 13 febbraio 2020

Il messaggio di avviso in siciliano di chi si unisce a Telegram

La famosa app di messaggistica istantanea Telegram, con l’iconcina celeste e un aereoplanino di carta, da la possibilità ai suoi utenti di impostare come lingua predefinita il siciliano, una vera e propria goduria lessicale e una grande soddisfazione per tutti gli isolani.

Dopo la versione in siciliano di Gboard, la tastiera per smartphone Android prodotta da Google, e dopo l’aggiunta della localizzazione su YouTube e per i post su Facebook, adesso anche l’app Telegram parla in siciliano: ad esempio, se vuoi controllare l’ultimo accesso online del tuo fidanzato basta controllare “l’ultima trasuta” del contatto, dove puoi scoprire se “trasiu ora ora”, oppure “trasiu ri picca”, o ancora se “trasiu sta simana” o “stu misi”, o solo qualche minuto “nn’arrè”.

La lingua siciliana approda su Telegram - occorre cliccare a questo link per attivare la lingua - grazie al lavoro del team di Cademia Siciliana, una associazione no profit nata nel 2016 che si occupa di siciliano a 360 gradi e che si concentra su istruzione, ricerca e attivismo in, su e per la lingua siciliana e che lo scorso novembre ha messo a punto e attivato questo progetto.
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«Grazie alla sinergia e alla collaborazione tra il nostro comitato tecnologico e un gruppo di specialisti che si è dedicato allo studio e alla ricerca del lessico corretto, siamo riusciti a raggiungere lo scorso novembre questo importante traguardo per la nostra lingua siciliana», dice Salvatore Baiamonte, uno dei componenti dell’associazione Cademia Siciliana.

Ci sono voluti intensi periodi di approfondimento, siamo partiti dal controllare bene tutte le stringhe di partenza per mettere in atto una strategia comunicativa efficace e mirata per ottenere una traduzione corretta ed ottimale, anche considerando che molti termini rendono meglio in inglese per cui era fondamentale nell’opera di traduzione non deviare il significato originale del termine».

Basta andare sulle “mpustazziuna” e selezionare “cancia” lingua e in un attimo i tuoi contatti diventato i “cuntatti”. Dal menù poi potrai “mmitari amici” ad usare l’app, oppure “agghiuncere genti vicini”, creare un “novo gruppu”, selezionare una “nova chat ammucciata” o i “messaggi sarbati”.

Ma il team non si ferma qui perché per accontentare ancora di più gli oltre 5 milioni di parlanti siciliani nel mondo, da poco l’associazione ha anche lanciato una campagna social per richiedere al padre dei social network, Facebook, di attivare anche una versione localizzata in lingua siciliana.

L’associazione vuole promuovere l’uso della lingua siciliana in tutti gli ambiti della vita, creando un’ortografia standard e mettendo a punto anche strumenti informatici adatti per mantenere il siciliano in salute e aiutarlo a proliferare anche nella moderna era digitale.

«Abbiamo una sede in Sicilia, a Trapani, e un’altra in America, in Florida, che è la sezione dedicata ai figli dei tanti siciliani immigrati - continua - i nostri progetti si prefiggono anche diverse finalità didattiche e laboratoriali, finalizzate alla promozione e valorizzazione della nostra lingua».
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