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Trekking, Jeep o Mountain Bike: tutti i modi per arrivare alla più alta bocca dell'Etna

Tornano attive le Jeep per le escursioni sul cratere del vulcano siciliano passando dal versante nord, ma esistono anche tanti altri modi per raggiungere la vetta di fuoco

Balarm
La redazione
  • 1 maggio 2018

Un cratere al Parco ell'Etna

In occasione del Primo maggio (ma si potrà fare anche nei prossimi mesi) si riaccendono i motori delle jeep che servono per le escursioni sulla cima dell'Etna: dopo oltre un anno infatti l'associazione d'imprese Etna mobility torna a gestire la pista che da Piano Provenzana conduce a quota 3mila metri, di proprietà dei Comuni di Linguaglossa e Castiglione di Sicilia.

E questa era la notizia: di base però oltre ai fuoristrada si può raggiungere la vetta del vulcano siciliano anche in funivia e, sempre con fuoristrada, dal lato del Rifugio Sapienza, Etna sud (Nicolosi), ma anche a piedi o in bici, vediamo come.

Imponente, maestoso e visibile da quasi tutta la Sicilia (si, anche da Palermo) l'Etna è di grande richiamo per turisti e residenti: c'è chi si accontenta di ammirarlo da lontano e chi invece si diverte a scoprirne la flora e la fauna, le forme e la storia, percorrendone i sentieri.

È il primo vulcano attivo in Europa, il secondo al mondo e quelle sull'Etna sono tra le escursioni più emozionanti sia che siate amanti della geologia, che della vulcanologia, che della semplice natura.
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Le escursioni in funivia dal lato del Rifugio Sapienza durano tra le cinque e le sei ore con una salita di circa 2500 metri sul livello del mare e poi si continua con le jeep fuoristrada per salire quasi fino a 3mila metri, sotto la Torre del Filosofo.

Da qui, in gruppi di circa 20 persone (sempre accompagnati da una guida) si cammina fino alle recenti colate laviche e poi si visitano i crateri sommitali: lo scenario, commentano molti escursionisti su Tripadvisor, «è incredibile, lunare, tutto cenere».

Scendendo si prosegue per le vallate tra altri crateri godendo della vista mozzafiato del fantastico scenario della Valle del Bove e poi l'ultimo breve tratto a piedi fino al rifugio.

Altri percorsi sono: Montagnola - Torre del Filosofo - Crateri Silvestri. La partenza è appunto dal rifugio Sapienza e si prende ancora la funivia il dislivello 400 metri in salita e 900 metri in discesa.

Un altro percorso, a costo zero ma con grado di difficoltà alto, è quello Schiena dell'asino - Montagnola - Torre del Filosofo - Crateri Silvestri. La partenza è dalla "Schiena dell'Asino", il dislivello è di 1000 metri in salita e 900 in discesa.

C'è poi il percorso Piano Provenzana - Punta Lucia - Piano Provenzana. Si fa tutto a piedi con un dislivello di 1200 metri in salita e altrettanto in discesa. La difficoltà è molto alta.

Infine, esiste anche una vecchia traccia che dai monti Sartorius porta all'osservatorio vulcanologico dei Pizzi Deneri e da qui in cima, oppure si può salire in bici sia da Piano Provenzana che dal Rifugio Sapienza, forse è meglio lasciare questa via a chi è allenato: 1000 metri di dislivello su sterrato (per altre informazioni c'è un bel sito dedicato, questo è il link).

Sono assolutamente necessarie le scarpe da trekking e preferibilmente alte (perchè entrano i sassi e la cenere) e quasi tutto l'anno servono anche una buona felpa, una giacca a vento e un cappello di lana.

Ricordate che, per la vostra sicurezza, durante le fasi di attività dell'Etna l'accesso ai crateri sommitali è vietato per ordinanza del prefetto e si può salire soltanto fino alle quote definite "sicure" per i turisti: 2920 metri a Torre del Filosofo nel versante sud, 2990 metri a Punta Lucia, sul versante nord, ben distanti dalla cima posta a 3350 metri circa.
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