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Magica Segesta che da millenni incanta l'uomo: il programma di eventi nel mito

È stato presentato il programma di attività previste per la definitiva azione di rilancio del Parco archeologico di Segesta, istituito con decreto assessoriale nell’agosto 2018

Balarm
La redazione
  • 4 luglio 2019

Il tempio dorico di Segesta

Progettare il futuro attraverso le vestigia del passato, tutelare e valorizzare un bene con le sue raccolte, assicurandone e promuovendone la pubblica fruizione. Ma soprattutto un obiettivo ambizioso: passare dalle 635.862 visite in due anni a 1 milione di visitatori.

Il Parco Archeologico di Segesta, istituzione al servizio della società e del suo sviluppo, dotato di autonomia, di un proprio statuto e di un proprio bilancio, compie ricerche che riguardano le testimonianze materiali e immateriali dell’umanità e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, le comunica e le espone a fini di studio, educazione e diletto, promuovendone la conoscenza al pubblico e alla comunità scientifica.

È stato presentato il programma di attività previste per la definitiva azione di rilancio del Parco archeologico di Segesta, istituito con decreto assessoriale nell’agosto 2018. Presenti il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, il dirigente generale del dipartimento regionale dei Beni culturali, Sergio Alessandro, il capo di gabinetto dell’assessorato Beni culturali Giovanni Angileri e il direttore del Parco Rossella Giglio.
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«Gli obiettivi – spiega il direttore Rossella Giglio – sono quelli di tutelare e valorizzare un bene con le sue raccolte, assicurandone e promuovendone la pubblica fruizione. Ma soprattutto proseguire le ricerche promuovendone la conoscenza al pubblico e alla comunità scientifica».

«Oggi formalmente – ha sottolineato Musumeci – si avvia la fase 2 del Parco archeologico di Segesta, che avrà una gestione autonoma amministrativa e finanziaria, sempre sotto il controllo e la vigilanza della Regione. La fase di avvio di questo parco, che è uno dei più rinomati parchi archeologici siciliani, è la più impegnativa perché bisogna procedere all’organizzazione, alla manutenzione dei beni architettonici senza trascurare l’attività di studio e di ricerca che ha una ricaduta dal punto di vista scientifico e magari un po’ meno dal punto di vista economico. Ma i beni archeologici devono diventare polo di attrazione per determinare una crescita del territorio. Abbiamo assicurato l’iniziale sostegno finanziario e nei prossimi giorni faremo un sopralluogo per renderci conto direttamente della situazione. Questo criterio di impostazione su Segesta è comune agli altri parchi. Nei giorni scorsi abbiamo fatto una riunione con i direttori di tutti i parchi e a loro abbiamo detto: ‘fateci sapere di cosa avete bisogno e diteci qual è l’attività di ricerca e promozione che volete portare avanti’. Prima la tutela del bene e a seguire la valorizzazione. Abbiamo dato 20 giorni di tempo ai direttori per conoscere cosa serve».

Tra le prime iniziative in programma, il prossimo 10 agosto, nel corso delle ‘Dionisiache’, sarà ospite Violette Impellizzeri, astronoma e scienziata originaria di Alcamo, che lavora in Cile e che fa parte del team che ha prodotto la prima eccezionale foto di un buco nero nello spazio.

«La notte di San Lorenzo – ha spiegato Giglio – guarderemo le stelle con in sottofondo un concerto di musica classica e jazz e ogni tre quattro brani ci sarà un intervento di Violette Impellizzeri, che ci parlerà di stelle e dei buchi neri. Al termine, il pubblico si sposterà al tempio dove saranno impiantati alcuni telescopi e sarà possibile ammirare direttamente le stelle. Ripeteremo la stessa iniziativa il 18 agosto per l’anniversario della discesa dell’uomo sulla Luna e proietteremo sulle colonne del tempio la Luna in diretta».
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