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Un flusso ininterrotto di cultura e parole: Salvatore Mugno e il suo amore per Trapani

Da infaticabile studioso e ricercatore, ha prodotto romanzi e racconti, conferendo a Trapani un valore socio-letterario che non ha mai smesso di indagare. Ecco la sua storia

Jana Cardinale
Giornalista
  • 25 febbraio 2021

Salvetore Mugno

Il suo è tra i più corposi, appassionati, ininterrotti e documentati contributi culturali dati al territorio trapanese.

Da infaticabile studioso e ricercatore, ha prodotto saggi, romanzi e racconti, conferendo a Trapani, e alla sua storia, un valore socio-letterario che non ha mai smesso di indagare.

Salvatore Mugno, già collaboratore del «Giornale di Sicilia», «La Sicilia» e di vari periodici siciliani, si è inizialmente rivolto allo studio della letteratura trapanese dell’Ottocento e del Novecento, per poi approfondire singole personalità dello stesso periodo, attraverso monografie critiche.

Ha dedicato tre volumi al sociologo e giornalista torinese Mauro Rostagno, assassinato a Trapani il 26 settembre del 1988: ‘Parole contro la mafia’, ‘Mauro è vivo’ e ‘Mauro Rostagno story.

Un'esistenza policroma (libri acquisiti e utilizzati dalla Corte d'Assise di Trapani, davanti alla quale si è svolto il processo per l'omicidio Rostagno) e si è anche occupato di alcune importanti figure della letteratura tunisina, curandone e traducendone delle opere: "Mario Scalesi", "Moncef Ghachem" e "Abū’l Qāsim ash-Shābbi".
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Sono suoi due provocatori volumi riservati al famigerato boss della mafia, Matteo Messina Denaro, presentato anche come "scrittore criminale": "Lettere a Svetonio. Il capo di Cosa Nostra si racconta" e "Matteo Messina Denaro. Un padrino del nostro tempo".

Mugno ha destinato originali ricerche a due importanti giudici: "Una toga amara. Giangiacomo Ciaccio Montalto, la tenacia e la solitudine di un magistrato scomodo" e "Quando Falcone incontrò la mafia. I primi processi del magistrato a Cosa Nostra nel Palazzo di Giustizia di Trapani ed altre singolari vicende 1967-1978".

Molto interessante la plaquette pubblicata su Pier Paolo Pasolini, dove, oltre a raccontare la partita di calcio che si svolse a Trapani il 4 maggio 1975, alla quale partecipò Pasolini, l'autore fornisce, assieme ad alcune foto inedite, più di un indizio che avvalora la genesi politica del suo assassinio.

L’amore per Trapani lo ha portato a vincere il Concorso "Un nome per il Teatro-Auditorium Provinciale di Trapani", con cui la struttura è stata poi intitolata al poeta e commediografo crepuscolare Tito Marrone. Ha curato anche l'edizione di due romanzi dello scrittore e terrorista Giuseppe Lo Presti.

«Entro qualche settimana – preannunciava qualche giorno fa - troverete in tutte le librerie del nostro Paese la mia nuova edizione in italiano - aggiornata, ampliata e rivista - di "Les poèmes d'un Maudit - Le poesie di un Maledetto", con testo francese a fronte, dello scrittore e critico letterario siculo-tunisino Mario Scalesi, di cui mi occupo da oltre trent'anni e che, oggi, è unanimemente riconosciuto quale iniziatore della letteratura maghrebina di espressione francese e come principale poeta tunisino di lingua francese del Novecento».

A darne notizia, in anteprima, è stato il quotidiano tunisino "Kapitalis", diretto da Ridha Kefi.

Salvatore Mugno è sempre stato al fianco delle istituzioni culturali, svolgendo preziosa opera di testimonianza, come fatto nei confronti della Biblioteca comunale di Paceco, città in cui ha vissuto, definita “sentinella gentile del crocicchio tra via Toselli e via Nunzio Agate”, che godeva della vicinanza di un albero, la cui presenza è stata minacciata, definito “monumento dalla rassicurante bellezza, il cui sguardo protettivo ha accompagnato e rallegrato molte generazioni di residenti e di visitatori”.

Tra i suoi lavori più recenti si distingue "Decollati. Storie di ghigliottinati in Sicilia", da cui emerge una Sicilia autentica, verace e assolutamente inedita: quinquennale produzione narrativa e saggistica.

Il suo sguardo su Trapani, il suo orizzonte, il suo mare, il suo cielo che custodisce bellezza e timori e memorie, continua ad essere attento e protettivo.
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