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Vola a New York ma il richiamo della Sicilia è forte: Enzo, che insegna nel borgo sul mare

È un docente atipico, perché nasce giornalista. Non rinuncerebbe mai alla Sicilia alla scuola e al borgo marinaro che lui ha ribattezzato la sua "piccola Portofino"

Selene Grimaudo
Giornalista pubblicista e pedagogista
  • 8 maggio 2023

Enzo di Pasquale

Vincenzo Di Pasquale è un docente di scuola primaria di Castellammare del Golfo. Lui è il "maestro" che con calma e tanta dolcezza, ma con altrettanta competenza e determinazione, accompagna i suoi alunni lungo il percorso non solo scolastico, ma della vita.

È un docente atipico, perché nasce giornalista, iscritto all’ordine dei giornalisti pubblicisti fin dal lontano luglio del 1983, ma ora, raramente, si occupa di giornalismo, fatta eccezione per qualche articolo culturale.

«La fase del giornalismo - afferma Enzo- è stata per me un’esperienza indimenticabile e formativa. Sì, sono un docente di scuola primaria e svolgo il lavoro con grande passione. Mi commuove ascoltare le bambine e i bambini a cui lascio sempre tanto spazio, spesse volte sacrificando il programma didattico. Credo nella forza del racconto e il “piccolo mondo” ha tanto da raccontarci».

Nel borgo marinaro di Castellammare del Golfo, Enzo ha immaginato la sua passione per la scrittura, che nasce dalla curiosità ed in questo il giornalismo gli ha dato molto. «La voglia di andare oltre la realtà (e dunque di uscire dai canoni giornalistici) - prosegue Enzo- mi è venuta in un momento di passaggio della mia vita. Dopo un paio di anni che rifiutavo proposte di supplenze, un giorno mi arrivò una chiamata per Marettimo».
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Quest’isola, dove Enzo si è trasferito per un anno scolastico, gli ha fornito l'input per consacrarlo scrittore. Da questa esperienza ha scoperto l’ascolto: da quello innocente dei piccoli alunni, a quello del mare, dal vento che trasportava gli odori, ai brividi che riceveva nello stare a contatto con la natura.

«L’isola l’ho vissuta in pieno inverno. Da questa forte esperienza - continua Enzo- e lo stare con me stesso, sbocciò la voglia di annotare su un diario non solo quello che accadeva attorno, ma principalmente quello che sentivo. Da allora non smisi più di scrivere e lo scorso agosto ho “inaugurato” il mio 22esimo diario».

Dal mare e dall'aria di Marettimo nacque con il fortunato romanzo "Ignazia". La sua famiglia lo ha sempre sostenuto. «Quando i miei figli erano piccoli mi sono dedicato molto a loro, rinunciando per esempio a occasioni nell’ambito del giornalismo. Di ciò non provo assolutamente rammarico e sono convintissimo di avere fatto bene».

Ha ricevuto diversi premi, tra tanti quello come migliore scrittore esordiente siciliano conferitogli grazie al romanzo Ignazia. Ha partecipato molte volte al salone del libro di Torino, è stato all’estero. Diverse scuole in Europa hanno studiato, in lingua Italiana, i suoi romanzi che sono stati adottati (sempre in lingua italiana) in Spagna, Polonia, Grecia, Romania, Lituania.

Importante l'iniziativa intrapresa con gruppi di lettura del Belgio, venuti per due anni di seguito in Sicilia per esplorare i luoghi dove sono ambientati i romanzi "Ignazia" e "Un’isola chiamata Zingaro".

Un’esperienza formativa è stata quella intrapresa in Grecia, presso le isole di Schinoussa e Tilos. Grazie al romanzo Ignazia, l’associazione culturale "Buon vento" di Milano lo ha chiamato dal 2014 per tenere un corso di scrittura in Grecia, sempre in Italiano, attivato assieme ad altri corsi di fotografia, teatro, canto, pittura.

L’attività, che si è svolta per cinque anni di seguito, si è interrotta con la pandemia. Vincenzo spera tanto di riprendere questa preziosa avventura. «Oltre ai romanzi, ho avuto modo di lavorare con scritture collettive e con la Newton Compton di Roma su argomenti di taglio quasigiornalistico e divulgativo. Tra questi il libro più fortunato è stato “Misteri crimini e segreti della Sicilia», giunto alla sesta edizione.

L’ultimo libro che ho pubblicato con la Newton è stato "Breve storia di Sicilia" uscito nel 2021. I mie progetti per il futuro riguardano sempre la scrittura. Ho nel cassetto ben quattro romanzi. Avrei avuto occasione di pubblicarli con piccole case editrici, ma onestamente non mi va.

Non è per superbia, anzi al contrario. Le case editrici serie hanno in redazione editor di prima qualità che controllano ogni minuzia sui manoscritti che esaminano". Nei suoi libri predilige tematiche sentimentali, cioè legate ai sentimenti che coniuga, spesso, con il realismo magico di modello sudamericano dal quale è stato influenzato.

«Non sempre i temi che affronto sono attinenti al mio percorso di vita, ma ai miei sentimenti certamente sì. È vero, nei miei romanzi al centro c’è sempre la Sicilia alla quale mi lega un sentimento di amore ed odio. Amo smisuratamente la mia terra, ma la odio quando mi sento tradito. Per tradimenti intendo le malefatte degli stessi siciliani, in primo luogo il fenomeno mafioso».

In un passato ormai lontano è stato a New York, dove ha vissuto per alcuni mesi in periodi alterni, attirato dalle grandi opportunità, ma è ritornato, perché Enzo non rinuncerebbe mai alla Sicilia, alla sua Terra e a Castellammare che è una piccola Portofino, dall'odore del mare da respirare alla "Marina", alla vista dell'azzurro sconfinato fino alla linea dell'orizzonte.
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