PERSONAGGI
Zorro, eroe americano con sangue siciliano: il suo paese d'origine a due passi da Palermo
A cancellare ogni dubbio è stato il giornalista e storico Mario Liberto che è risalito al libro dei battesimi incrociando i dati dell'archivio parrocchiale con l'Ufficio anagrafe
Guy Williams
Infatti, grazie al recente ritrovamento dell’atto di nascita, si è scoperto che il padre dell’attore Armando Joseph Catalano, meglio conosciuto con il nome di Guy Williams e interprete principale della fortunata serie televisiva "Zorro", andata in onda alla fine degli anni '50, era di Lercara Friddi.
A cancellare ogni dubbio, in merito alle origini siciliane del padre dell’artista, è stato il giornalista e storico Mario Liberto che grazie ad attente e a approfondite ricerche e incrociando i dati dell'archivio parrocchiale con quelli dell’Ufficio anagrafe, ha scoperto che Attilio Catalano, padre dell’attore, era proprio di Lercara Friddi, mentre la madre, Clara Arcara, con molta probabilità era di origine messinese.
Nel libro dei battesimi della chiesa Madre di Lercara Friddi - spiega Mario Liberto - al numero 26, che racchiude gli anni dal 1892 al 1896 troviamo la dichiarazione dell’allora arciprete Giuseppe Marino che certifica:
Grazie a tale documentazione storica il piccolo centro sito tra la vallata del fiume Fiumetorto e del Platani, già noto per aver dato i natali ai nonni di Frank Sinatra e a Lucky Luciano, può elencare tra i suoi "figli" anche quello del padre del popolare spadaccino mascherato che castigava i “cattivi”, contrassegnandoli con la Zeta.
Armando Joseph Catalano, nacque a New York, dopo la scuola pubblica s’iscrisse all’Academia Militare che non proseguì perché attratto ad iniziare la carriera artistica come fotomodello. In questo ambiente conobbe la bellissima modella Janice Cooper, la sposò e con lei ebbe due figli.
L’eroe mascherato è tratto da un popolare romanzo del 1919 dal titolo “La maledizione di Capistrano” di Johnston McCulley.
Un'affascinante storia dove il protagonista difende la gente comune e le popolazioni indigene contro funzionari corrotti e cattivi nel Pueblo di Los Angeles ai tempi della California spagnola tra la fine del XVIII e il XIX secolo.
Ad alimentare il mito di Zorro fu anche il suo caratteristico costume tutto nero che include un mantello, un cappello, il cordobés, e una maschera che copre la metà superiore del viso. Sono certo che la maggior parte dei maschietti che oggi hanno più di cinquant’anni avranno indossato questo costume per carnevale.
Dopo la pubblicazione del romanzo furono numerosi i film dedicati a questo personaggio: il primo risale al 1920 con Fred Niblo e Dauglas Fairbanks, fino a quando al piccolo schermo, il nostro eroe, giunse alla fine degli anni ’50 grazie ad una serie voluta dalla Walt Disney Company.
Per affidare la parte del protagonista, la produzione cercava un attore che fosse bello e con esperienza all’utilizzo della spada, considerato che la sceneggiatura prevedeva combattimenti di scherma nella maggior parte degli episodi.
Il giovane nobile, Don Diego de la Vega e al suo alter ego Zorro, dopo numerosi provini venne affidata proprio a Guy Williams e tra le pretese della produzione fu quella che, il giovane e affasciante attore, doveva farsi crescere i baffi né molto lunghi né folti, ma quanto bastassero per rendere ancora più attraente il personaggio.
La prima puntata debuttò sull’ABC il 10 ottobre 1957 mentre in Italia giunse, qualche anno dopo, nel 1966 all’interno della TV dei ragazzi.
Fu un grande successo per Zorro che realizzò 78 episodi, di trenta minuti l’uno, oltre a 4 mini film "speciali" nel 1960 della durata di sessanta minuti. In Italia, negli anni '60 e '70 il mito di Zorro dilagò anche in diverse produzioni cinematografiche, tra queste ricordiamo quella del 1975 a cura del regista Duccio Tessari con Alain Delon protagonista.
Questo film fu un grande successo in Cina diventando uno delle prime produzioni cinematografiche occidentali a essere trasmesso dopo la rivoluzione culturale del 1978. Il trionfo di questo personaggio fu planetario al punto che uscirono dei "film parodia" anche in Italia.
Tra questi ricordiamo quello del 1975 dal titolo "Il sogno di Zorro", con Franco Franchi per la regia di Mariano Laurenti, e ancora nello stesso anno: "Ah sì?... E io lo dico a Zzzorro!" diretto da Franco Lo Cascio. Nel 1992 la serie completa, nella versione colorizzata, fu ridoppiata e venne trasmessa nel 1995 su Raiuno.
Tra le ultime produzione cinematografiche/televisive che si ispirano al personaggio inventato dalla penna di Johnston McCulley c’è quella del 2015 dove venne creata una nuova serie d’animazione TV, “Zorro, la leggenda” di produzione francese.
«Dopo avere lavorato a Hollywood in ruoli minori del cinema - afferma il giornalista, Roberto Mistretta - Guy Williams rientrò a New York, ma nel 1957 ritornò a Hollywood; questo secondo passaggio sulla costa lo condusse alla lunga carriera sul piccolo schermo nel ruolo dell’eroe spadaccino Zorro nella serie Disney che lo ha consacrato all’immortalità».
Armando Joseph Catalano, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Guy Williams, morì nel 1989 a Buenos Aires.
Nel 2011, a Williams gli è stato riconosciuto il titolo di "leggenda Disney” per il suo contributo straordinario alla "The Walt Disney Company”.
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