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Se il Palermo lo comprasse Palermo? Un'idea per i 20mila che venerdì erano allo stadio

Esistono moltissimi esempi nel mondo di società calcistiche di proprietà dei tifosi, come il Barcellona con i suoi 222.980 soci: Palermo potrebbe diventare la prima d'Italia

  • 19 febbraio 2019

La curva Nord dello stadio Renzo Barbera di Palermo

Un altro titolo potrebbe essere: "Il Palermo come il Barca: compiamocelo con 10 euro". Ma partiamo dall'inizio.

Molto dell'entusiasmo dei bimbi verso il calcio è generalmente opera del papà che come faceva il suo, porta il figlio allo stadio in una catena da padre in figlio che io trovo molto tenera.

Su questo sono in controtendenza. Ho cominciato ad interessarmi alla squadra della città ad opera di mio figlio, che oggi ha sette anni, e con il quale frequento lo stadio dallo scorso anno. Ho cominciato più che altro perché non potevo mandarlo da solo. Ma adesso è uno dei riti che ho con lui alle quali non saprei rinunciare.

Venerdì, da bravi tifosi, siamo andati a sostenere la nostra squadra, il Palermo. È questo un momento importante di difficoltà societarie ed al contempo di opportunità sportive. La squadra, in campo contro il Brescia, ha dimostrato un encomiabile attaccamento alla maglia. Se avessimo vinto con due o tre gol di differenza nessuno avrebbe avuto niente a che dire. Siamo secondi in classifica e se avessimo vinto saremmo stati primi.
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Questo nonostante la crisi societaria, che dura da lungo tempo e che in questi giorni si è acuita. La città e la squadra devono molto al presidente Zamparini ma, diciamocelo, ormai questo presidente ha fatto il suo tempo. La città ed i tifosi nel ringraziarlo dovrebbero auspicare un rapido avvicendamento.

Zamparini qualche giorno fa ha provato a vendere per 10 euro la società ad imprecisati londinesi. L’operazione è fallita. Mi sento di dire per fortuna. Mi sono chiesto da neofita dell’ambiente, con tutte le ingenuità del mio interrogarmi, perché mai la squadra dovrebbe appartenere ad un imprenditore friulano o ad un fondo londinese, e non ai palermitani.

Mi sono documentato ed ho scoperto (lo so che per un tifoso di lunga data l’informazione è scontata) che esistono moltissimi esempi nel mondo di società calcistiche, anche ai vertici mondiali, di proprietà dei tifosi.

Il Barcellona con i suoi 222.980 soci, il Benfica 197.877, il Manchester 189.432, il Bayern Monaco 156.556, il Real Madrid 107.564, per limitarsi ai principali esempi europei.

So che in Italia questi modelli finora hanno avuto difficoltà ad attecchire. Ma io credo che se esiste una città che potrebbe riuscirci è proprio Palermo. La città non ha imprenditori all’altezza della situazione ed il Palermo ha una base di tifosi estremamente grande.

Venerdì sera, nonostante il periodo e la pioggia, eravamo oltre 20mila allo stadio.

Chi lo sa, forse un gruppo di tifosi per bene, con un progetto ben ragionato potrebbe anche riuscire, ed avrebbe la simpatia di tanti, certamente la mia. Ed alla fin fine, pure se non riuscisse l’impresa, resterebbe l’entusiasmo di averci provato ed un’altra cosa da raccontare ai figli dei figli portandoli allo stadio.

Il racconto di quella volta che i tifosi del Palermo provarono a riscattare l’orgoglio di appartenenza alla propria città, iniziando dai colori della squadra di calcio. Rosa e nero, sono colori talmente surreali per un club sportivo da essere straordinari.

Qualche anno fa proposi di rendere fruibile un'area verde sotto casa mia: ne abbiamo fatto Parco Uditore.

Ad un regista, mito della mia adolescenza, ho proposto di realizzare un film sulla mia città, si chiama Wim Wenders e realizzo Palermo shooting. A novembre abbiamo candidato il fiume Oreto al concorso del Fai. Abbiamo raccolto oltre 80mila firme e vinto 40mila euro. A volte per realizzare un'idea strampalata basta provarci.

Credo che se un progetto del genere prendesse forma, Zamparini, con tutto quello che ha dato ma anche con tutto quello che ha preso potrebbe accontentarsi anche solo di 10 lire per cedere il Palermo alla nostra città.

Per un club di proprietà dei tifosi io e mio figlio ci siamo. Avanti gli altri.
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