A passeggio fra i quartieri di Palermo: una manifestazione gratuita per scoprire il bello della città
Il murales di Igor Scalisi Palminteri allo Sperone
In piazza Kalsa ogni domenica si incontrano residenti dei quartieri periferici della città: Sperone, Zen, Borgnonuovo, Oreto. Sono tutti originari della Kalsa, trasferiti negli anni in ossequio all’espansione della città tornano spesso nei luoghi di nascita che considerano luoghi di appartenenza, a differenza delle aree residenziali che adesso abitano.
Jane Jacobs è una delle icone del secolo scorso. Una di quelle donne che hanno fatto la storia del Novecento. Autrice del best sellers mondiale "Vita e morte delle grandi città americane" introdusse un punto di vista nuovo sull’approccio all’urbanistica.
Subordinando l’esplosione edilizia delle città a progettualità che mettessero al centro le comunità. Fu una ferma oppositrice alle autostrade urbane e di ogni intervento di sviluppo edilizio che, subordinato alle politiche del momento, mettesse in crisi gli equilibri sociali dei territori.
Per la Jacob è impossibile trattare la città come un problema semplice perché un problema semplice ha generalmente due variabili – una causa e un effetto – facilmente studiabili, risolvibili e governabili scientificamente. Mentre la città nel suo insieme ha un livello di complessità estremamente elevato e non riconducibile ad un matematico causa effetto. Lei immagina quindi la città come un organismo vivente che si autorganizza.
Con questo spirito prende forma il progetto "Conversazioni itineranti", un invito a conoscere altri volti della nostra Palermo, magari distanti dal centro turistico, ma probabilmente molto vicini al cuore pulsante della città.
Incontri dal CEP a Borgonuovo, dalla Noce allo Sperone, guidati da conoscitori e residenti di questi luoghi come occasione per conoscere queste realtà senza filtri o distorsioni. Francesco Mangiapane, Monica Garraffa, Carlo Picone, Giuseppe D’Aleo, Ernesto D’Agostino sono alcuni dei narratori che si sono offerti o che sono stati coinvolti a cui si aggiungeranno residenti, commercianti e quanti abitano la città e vorranno liberamente contribuire alla sua narrazione.
Chi interverrà abita la città ed indipendentemente dal suo ruolo sociale ha le competenze del cittadino. Per cui le passeggiate saranno condotte da impiegati, professori, operai disoccupati. Ciascuno competente quanto gli altri della parte di città che vive ed ama.
Le idee della Jacobs hanno ispirato alla sua morte le Jane’s walk, le camminate di Jane. Conversazioni nelle periferie alla ricerca di quel tessuto sociale ed urbano che rappresenta la trama vera della città. Le Jane’s walk sono anche occasioni per riflettere insieme su nuovi possibili assetti urbani e sociali, che partano dalle comunità e non pretendano di sostituirsi ad esse. La periferia non è solo il luogo nel quale la città dorme, ma luoghi nei quali una città vive, soffre, gioisce, crea ama e respira nei rapporti e nelle relazioni di comunità.
Luoghi dove accadono cose e nei quali le persone hanno riferimenti propri, appartenenti al vissuto storico e personale.
Quanti di noi non riconoscono parte del proprio quotidiano il rapporto di prossimità con il vicino, le relazioni con il fruttivendolo o con la comunità della chiesa, in realtà sono queste relazioni la base della struttura della città. La città è questa.
A Francesco Mangiapane sono particolarmente debitore, è lui che mi ha raccontato per primo della Jacobs in una appassionante discussione sul ruolo della periferia e del centro nella costruzione di una città.
Quanto avviene alla Kalsa e descritto in premessa è il simbolo, io credo, al di là della posizione geografica dei residenti, di quanto il senso di attaccamento alla propria comunità sia più forte della stessa edilizia urbana. Dimostrazione tangibile che quanto detto e scritto dalla Jacobs sia estremamente concreto e reale.
Io credo che la città di Palermo dovrebbe avviare una nuova narrazione di se stessa, che sappia andare oltre gli stereotipi dell’antimafia e del centro storico, e ritrovare se stessa nella trama di relazioni che come città siamo da sempre bravi a costruire. Una trama che è particolarmente vera dove la città, nel bene e nel male è se stessa. La periferia.
"Camminate itineranti" nasce con questo spirito e mi auguro che possa continuare in futuro a raccontare ciò che siamo prima di rappresentare quello che vorremmo essere.
Ecco allora come vivere questa esperienza, gratuitamente, con i luoghi di appuntamento e gli orari per ciascun itinerario. Io sarò presente a tutti, ed interverrò sulla nascita di Parco Uditore, la parte di città che vivo ed amo.
Per saperne di più potete seguire la pagina Facebook dell’evento. Queste conversazioni saranno l’occasione per raccontare i quartieri e le comunità anche su un blog della manifestazione, con filmati e riprese realizzate da Antonio Macaluso per Vedipalermo.
Le conversazioni avranno luogo a partire dalle 10.30 e a partire dalle 16.00 per la prima.
Ecco allora il calendario completo: 20 dicembre, Cep, piazza San Giovanni Apostolo; 21 dicembre, Borgo Nuovo, piazza San Paolo; 23 dicembre, Cruillas, piazza Lampada della Fraternità (sotto l’albero con le panchine); 24 dicembre, Passo di Rigano, via Roccazzo 119 (vecchio ingresso Amat); 27 dicembre, Zisa, ingresso Giardini della Zisa; 28 dicembre, Uditore, ingresso Parco Uditore; 30 dicembre, Sperone, via Messina Marine 449 (al benzinaio); 31 dicembre, Noce, piazza Noce.
Jane Jacobs è una delle icone del secolo scorso. Una di quelle donne che hanno fatto la storia del Novecento. Autrice del best sellers mondiale "Vita e morte delle grandi città americane" introdusse un punto di vista nuovo sull’approccio all’urbanistica.
Subordinando l’esplosione edilizia delle città a progettualità che mettessero al centro le comunità. Fu una ferma oppositrice alle autostrade urbane e di ogni intervento di sviluppo edilizio che, subordinato alle politiche del momento, mettesse in crisi gli equilibri sociali dei territori.
Per la Jacob è impossibile trattare la città come un problema semplice perché un problema semplice ha generalmente due variabili – una causa e un effetto – facilmente studiabili, risolvibili e governabili scientificamente. Mentre la città nel suo insieme ha un livello di complessità estremamente elevato e non riconducibile ad un matematico causa effetto. Lei immagina quindi la città come un organismo vivente che si autorganizza.
Adv
Su questi presupposti la periferia, con la sua dimensione sociale, rappresenta la parte viva della comunità, che si organizza mantenendo una forte struttura identitaria. È spesso nelle periferie il cuore vero del rinnovamento della città, un rinnovamento che poi viene elaborato e raffinato al centro.Con questo spirito prende forma il progetto "Conversazioni itineranti", un invito a conoscere altri volti della nostra Palermo, magari distanti dal centro turistico, ma probabilmente molto vicini al cuore pulsante della città.
Incontri dal CEP a Borgonuovo, dalla Noce allo Sperone, guidati da conoscitori e residenti di questi luoghi come occasione per conoscere queste realtà senza filtri o distorsioni. Francesco Mangiapane, Monica Garraffa, Carlo Picone, Giuseppe D’Aleo, Ernesto D’Agostino sono alcuni dei narratori che si sono offerti o che sono stati coinvolti a cui si aggiungeranno residenti, commercianti e quanti abitano la città e vorranno liberamente contribuire alla sua narrazione.
Chi interverrà abita la città ed indipendentemente dal suo ruolo sociale ha le competenze del cittadino. Per cui le passeggiate saranno condotte da impiegati, professori, operai disoccupati. Ciascuno competente quanto gli altri della parte di città che vive ed ama.
Le idee della Jacobs hanno ispirato alla sua morte le Jane’s walk, le camminate di Jane. Conversazioni nelle periferie alla ricerca di quel tessuto sociale ed urbano che rappresenta la trama vera della città. Le Jane’s walk sono anche occasioni per riflettere insieme su nuovi possibili assetti urbani e sociali, che partano dalle comunità e non pretendano di sostituirsi ad esse. La periferia non è solo il luogo nel quale la città dorme, ma luoghi nei quali una città vive, soffre, gioisce, crea ama e respira nei rapporti e nelle relazioni di comunità.
Luoghi dove accadono cose e nei quali le persone hanno riferimenti propri, appartenenti al vissuto storico e personale.
Quanti di noi non riconoscono parte del proprio quotidiano il rapporto di prossimità con il vicino, le relazioni con il fruttivendolo o con la comunità della chiesa, in realtà sono queste relazioni la base della struttura della città. La città è questa.
A Francesco Mangiapane sono particolarmente debitore, è lui che mi ha raccontato per primo della Jacobs in una appassionante discussione sul ruolo della periferia e del centro nella costruzione di una città.
Quanto avviene alla Kalsa e descritto in premessa è il simbolo, io credo, al di là della posizione geografica dei residenti, di quanto il senso di attaccamento alla propria comunità sia più forte della stessa edilizia urbana. Dimostrazione tangibile che quanto detto e scritto dalla Jacobs sia estremamente concreto e reale.
Io credo che la città di Palermo dovrebbe avviare una nuova narrazione di se stessa, che sappia andare oltre gli stereotipi dell’antimafia e del centro storico, e ritrovare se stessa nella trama di relazioni che come città siamo da sempre bravi a costruire. Una trama che è particolarmente vera dove la città, nel bene e nel male è se stessa. La periferia.
"Camminate itineranti" nasce con questo spirito e mi auguro che possa continuare in futuro a raccontare ciò che siamo prima di rappresentare quello che vorremmo essere.
Ecco allora come vivere questa esperienza, gratuitamente, con i luoghi di appuntamento e gli orari per ciascun itinerario. Io sarò presente a tutti, ed interverrò sulla nascita di Parco Uditore, la parte di città che vivo ed amo.
Per saperne di più potete seguire la pagina Facebook dell’evento. Queste conversazioni saranno l’occasione per raccontare i quartieri e le comunità anche su un blog della manifestazione, con filmati e riprese realizzate da Antonio Macaluso per Vedipalermo.
Le conversazioni avranno luogo a partire dalle 10.30 e a partire dalle 16.00 per la prima.
Ecco allora il calendario completo: 20 dicembre, Cep, piazza San Giovanni Apostolo; 21 dicembre, Borgo Nuovo, piazza San Paolo; 23 dicembre, Cruillas, piazza Lampada della Fraternità (sotto l’albero con le panchine); 24 dicembre, Passo di Rigano, via Roccazzo 119 (vecchio ingresso Amat); 27 dicembre, Zisa, ingresso Giardini della Zisa; 28 dicembre, Uditore, ingresso Parco Uditore; 30 dicembre, Sperone, via Messina Marine 449 (al benzinaio); 31 dicembre, Noce, piazza Noce.
Se vuoi essere informato su altri eventi come questo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
COSA C'È DA FARE
-
MOSTRE
Alla scoperta della "Palermo Felicissima": la mostra interattiva riapre Palazzo Bonocore
-
MOSTRE
"TEXERE. Come fili nell'insieme": il Tempio di Segesta come un telaio di tremila tessere
-
MOSTRE
L'universo di Monet a Palermo: una speciale esperienza (immersiva) a Palazzo Trinacria