"Aedi", suoni e antiche memorie del Mediterraneo: Salvo Piparo al teatro antico di Segesta

Salvo Piparo
"Aedi" è lo spettacolo in programma mercoledì 18 agosto, alle 19.15, al teatro antico di Segesta. Un progetto teatrale e musicale scritto a 4 mani da Salvo Piparo ed Egle Mazzamuto, che traccia ogni sonorità che viene dal mare, ricreandone fedelmente le atmosfere, attraverso strumenti artigianali e tradizionali, utilizzati per ricreare la voce delle acque, dai più profondi turbinii alle più superficiali increspature.
In scena Salvo Piparo, custode delle più antiche memorie che da anni racconta la Sicilia e le sue mirabili storie di vita e leggende popolari, insieme all'attrice e musicaloga Egle Mazzamuto (canto e voce recitante). Le musiche originali sono composte ed eseguite da Michele Piccione e Federico Pipia.
L’idea è quella di far sentire l’incessante attività del mare, percependo l’ambiente sott’acqua non più come una dimensione ovattata e afona quanto piuttosto complessa e mutata da nuove antropofonie.
Il mare diventa una memoria stratificata dell’umanità, e nel mare stesso, attraverso questo concerto strumentale di musica, canto e voce, si riconoscerà la divina capacità di tramutare in vita o morte le sorti di popoli interi, di epoche e nuove ere.
La profondità del mare viene rievocata dalla sperimentazione elettronica del maestro Federico Pipia, che con nuove tecnologie digitali crea l’eco degli abissi e le altezze dei fondali. Mentre le muse di ogni approdo soo i canti e i melismi di Egle Mazzamuto, e i brani da lei scritti e interpretati, insieme alle musiche originali affidate ai virtuosismi del maestro Michele Piccione.
Per accedere allo spettacolo serve il Green Pass oppure il tampone che si può fare gratuitamente sul posto.
In scena Salvo Piparo, custode delle più antiche memorie che da anni racconta la Sicilia e le sue mirabili storie di vita e leggende popolari, insieme all'attrice e musicaloga Egle Mazzamuto (canto e voce recitante). Le musiche originali sono composte ed eseguite da Michele Piccione e Federico Pipia.
L’idea è quella di far sentire l’incessante attività del mare, percependo l’ambiente sott’acqua non più come una dimensione ovattata e afona quanto piuttosto complessa e mutata da nuove antropofonie.
Il mare diventa una memoria stratificata dell’umanità, e nel mare stesso, attraverso questo concerto strumentale di musica, canto e voce, si riconoscerà la divina capacità di tramutare in vita o morte le sorti di popoli interi, di epoche e nuove ere.
La profondità del mare viene rievocata dalla sperimentazione elettronica del maestro Federico Pipia, che con nuove tecnologie digitali crea l’eco degli abissi e le altezze dei fondali. Mentre le muse di ogni approdo soo i canti e i melismi di Egle Mazzamuto, e i brani da lei scritti e interpretati, insieme alle musiche originali affidate ai virtuosismi del maestro Michele Piccione.
Per accedere allo spettacolo serve il Green Pass oppure il tampone che si può fare gratuitamente sul posto.
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