Al Politeama Garibaldi "Carillon, la scatola sonora": Salvo Piparo porta in scena antichi ricordi
L'attore e cuntista Salvo Piparo
"Carillon, la scatola sonora" è lo spettacolo di Salvatore Percacciolo con Salvo Piparo, in programma al Politeama Garibaldi domenica 14 aprile alle 18. Ad accompagnare il cuntastorie, il Coro Voci Bianche della Fondazione diretto da Fabio Ciulla e l'Orchestra Giovanile Siciliana.
"Carillon" è quel meccanismo dentro ogni racconto, un vortice di musica, silenzi e fiati. La lingua di Palermo è la sua giostra, mentre colui che muove il braccio di questa scatola narrativa e sonora è un girovago, un uomo indurito dal tempo, che ha per mantello una buccia dura che si apre al suono dei ricordi.
Lo spettacolo è una ballata, un "cunto" concentrato su divertenti musioni e parole in disuso della saggezza di un tempo. Ad aprire la rappresentazione è un racconto d’infanzia, dove per strada un pianino a cilindro scandiva gli antichi ricordi: una favola per parlare della nascita della parola Italia, fino ad arrivare ai racconti del Pitrè.
Non mancherà un omaggio alla storia dei paladini di Francia con il racconto di "Astolfo sulla Luna", per poi chiudere la scena con la fiaba di un bambino che cammindo per la città, incontrerà per la prima volta il Mare. Uno spettacolo per ritornare alle origini, divertendo e scuotendo coscienze e sentimenti popolari.
"Carillon" è quel meccanismo dentro ogni racconto, un vortice di musica, silenzi e fiati. La lingua di Palermo è la sua giostra, mentre colui che muove il braccio di questa scatola narrativa e sonora è un girovago, un uomo indurito dal tempo, che ha per mantello una buccia dura che si apre al suono dei ricordi.
Lo spettacolo è una ballata, un "cunto" concentrato su divertenti musioni e parole in disuso della saggezza di un tempo. Ad aprire la rappresentazione è un racconto d’infanzia, dove per strada un pianino a cilindro scandiva gli antichi ricordi: una favola per parlare della nascita della parola Italia, fino ad arrivare ai racconti del Pitrè.
Non mancherà un omaggio alla storia dei paladini di Francia con il racconto di "Astolfo sulla Luna", per poi chiudere la scena con la fiaba di un bambino che cammindo per la città, incontrerà per la prima volta il Mare. Uno spettacolo per ritornare alle origini, divertendo e scuotendo coscienze e sentimenti popolari.
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