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Al Teatro Antico di Taormina in mostra "Respiro", scultura di Giacomo Rizzo ispirata al Monte Pellegrino di Palermo

  • Teatro Antico di Taormina - Taormina (Me)
  • Dal 12 agosto al 30 settembre 2019 (evento concluso)
  • Visitabile tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00
  • 10 euro (biglietto intero)
  • Per informazioni telefonare al numero 0942 51001
Balarm
La redazione

"Respiro", scultura di Giacomo Rizzo (part.)

Il Teatro Antico di Taormina diventa lo scenario della scultura di Giacomo Rizzo (Palermo, 1977) ispirata al Monte Pellegrino di Palermo. Una rappresentazione artistica del promontorio del capoluogo siciliano, cui tutti i palermitani rivolgono lo sguardo ogni giorno. 

Leggera come un origami, simile a fogli di carta stropicciati che frantumano il piano in mille superfici scolpite dalla luce, l'opera è inclusa nella mostra diffusa "Memorie ctònie". Si tratta della matrice in gesso di "Respiro" (2014), appartenente al ciclo produttivo definito dall'autore "Inner Sculpture" (scultura interiore): sintesi materica tra la superficie di un luogo naturale e l'interiorità di quel luogo. 

Nella versione in resina, l'opera a Taormina fa parte della collezione permanente del Polo Museale Regionale d'Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo Riso di Palermo e ripercorre gli strati materici della vetta più alta del Monte Pellegrino. 
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Celebrato da Goethe e da tutti i viaggiatori che nel corso dei secoli sono passati per Palermo, l'opera "Respiro" di Giacomo Rizzo al Teatro Antico di Taormina – sito del Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano - crea un dialogo tra archeologia e arte contemporanea

La scultura si integra perfettamente nel paesaggio delle rovine classiche e ricorda allo spettatore l'eternità dell'arte e la circolarità della creazione umana immersa nella natura. 

«Lo strappo di Rizzo - spiega la curatrice Alba Romano Paceporta con sé i segni del caso, del gesto, del tempo, come un'epidermide diventa la matrice dell'opera. Giacomo Rizzo apre una nuova prospettiva dell'arte: quella del dare fisicità alla memoria, alla psiche, all’invisibile, alla poesia». 

"Memorie ctònie" lega il lavoro del maestro Giacomo Rizzo alla ricerca di una natura intatta in contrapposizione a quella sempre più degradata. Il suo lavoro di strappo dalle cime più impervie o dalle grotte più nascoste sottopone allo sguardo del visitatore una dialettica dinamica tra archeologia e contemporaneo. 

«Sono il risultato di un'intensa empatia con il paesaggio nel quale mi trovo a lavorare. - spiega Giacomo Rizzo -  La mia arte mi porta in luoghi simbolici, impregnati di storie o leggende che, attraverso l’organicità della materia, attraggono la mia attenzione. La mia volontà è quella di costruire una mappa emozionale che sia una geografia della mente e del cuore». 

Giacomo Rizzo è docente di Scultura e Tecniche della Fonderia all'Accademia di Belle Arti di Palermo. La sua poetica si configura come una continua ricerca estetica e di linguaggio attraverso il contatto diretto con la natura ed il suo territorio che diviene per l'artista un luogo dell'anima.

Dall'incontro con lo spazio trae forti sensazioni e suggestioni che unite ad un’attenta analisi della società contemporanea raccontano, tramite la scultura, messaggi chiari e precisi.

Le sue opere ed installazioni in rapporto al territorio e all'architettura sono presenti in numerose collezioni e musei. Come scultore-scenografo ha lavorato con diversi teatri nazionali ed internazionali tra cui il Piccolo Teatro di Milano con Luca Ronconi ed il Teatro Massimo di Palermo.

Ha realizzato molte opere pubbliche e monumenti, tra questi: "Il mare di Sebastiano Tusa", 2019, Ustica, prima scultura in marmo posta all'ingresso del parco archeologico sottomarino, presso i fondali delle area della riserva marina.

Ha realizzato nel 2018 la scultura basamento per il Kourous di Lentini, Palazzo Branciforte, Fondazione Sicilia e tre sue opere, nello stesso anno, sono state inserite presso l'area partenze dell'Aeroporto Internazionale Falcone e Borsellino a Palermo.

Nel 2017 "Natural/Colateral", Museo Villa Cattolica, Bagheria (PA); nel 2016 "Respiro", Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo (Palazzo Riso), "Matermania", Villa Lysis Capri (NA), Matronato Museo Madre e Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee. 

Nel 2015 "Itaca", Monumento presso IAMC CNR- UOS, Osservatorio della biodiversità marina, Capo Granitola (TP); nel 2013 "Input", scultura, Museo Stanza della seta, Ficarra (ME); nel 2014 "The Pat", Palazzo dell’ONU, opera patrimonio Unesco, New York, USA.
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