Alla scoperta della Chiesa di San Matteo, la tomba di Giacomo Serpotta e il mistero dei Beati Paoli

Chiesa di San Matteo a Palermo
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Splendido gioiello del barocco palermitano, la chiesa di San Matteo fu edificata nel 1633 per volere della confraternita dei Miseremini, su progetto di Mariano Smiriglio. Nel cantiere vi lavorarono i migliori architetti, scultori, pittori, marmorari e scalpellini del tempo. Ecco perché questo luogo è un vero e proprio scrigno d’arte.
Il prospetto, in marmo, è caratterizzato da vigorosi effetti di chiaroscuro. All’interno le volte affrescate da Vito D’Anna, gli stucchi del grande Giacomo Serpotta, i medaglioni con le figure degli apostoli eseguiti da Bartolomeo Sanseverino nel 1739. E nelle cappelle altre opere di pregio.
La sottostante cripta custodisce le reliquie di Serpotta, che in questa chiesa, per sua espressa volontà, fu sepolto nel 1732. Ma il luogo è pure di forte suggestione per il mistero dei Beati Paoli. Qui,infatti, secondo la tradizione popolare e letteraria, si incontravano segretamente gli incappucciati.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Splendido gioiello del barocco palermitano, la chiesa di San Matteo fu edificata nel 1633 per volere della confraternita dei Miseremini, su progetto di Mariano Smiriglio. Nel cantiere vi lavorarono i migliori architetti, scultori, pittori, marmorari e scalpellini del tempo. Ecco perché questo luogo è un vero e proprio scrigno d’arte.
Il prospetto, in marmo, è caratterizzato da vigorosi effetti di chiaroscuro. All’interno le volte affrescate da Vito D’Anna, gli stucchi del grande Giacomo Serpotta, i medaglioni con le figure degli apostoli eseguiti da Bartolomeo Sanseverino nel 1739. E nelle cappelle altre opere di pregio.
La sottostante cripta custodisce le reliquie di Serpotta, che in questa chiesa, per sua espressa volontà, fu sepolto nel 1732. Ma il luogo è pure di forte suggestione per il mistero dei Beati Paoli. Qui,infatti, secondo la tradizione popolare e letteraria, si incontravano segretamente gli incappucciati.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
COSA C'È DA FARE
-
MOSTRE
"Celebrating Picasso" a Palazzo Reale: la mostra che celebra il genio del maestro
-
MOSTRE
Mondo terrestre, sottomarino e popolazioni: "Cristina Mittermeier" alla Gam di Palermo
-
BAMBINI E RAGAZZI
La vacanza più bella al Parco Avventura Madonie: come iscriversi ai Campi Estivi