Alla scoperta di Villa De Pasquale a Messina, la casa dei gelsomini dove viveva il "maragià"

Villa De Pasquale a Messina
Devastata dal terremoto del 1908 e rinata spezzata, dolente, ma ancora viva. Da quel cataclisma a Messina sono sopravvissuti chiese, ipogei, forti, ville, opere d’arte raccolte nel Museo regionale. Un patrimonio straordinario che, con la terza edizione de "Le Vie dei Tesori", in programma dal 13 al 29 settembre, si mostra ogni weekend con l’orgoglio della sua storia.
Uno spaccato dell’imprenditoria illuminata siciliana. Dopo decenni di abbandono, l’eclettica villa di Contesse è finalmente tornata fruibile.
Qui visse l’imprenditore e collezionista Eugenio De Pasquale, soprannominato il “maragià” per la sua estrosità. La sua ditta, fondata nel 1818, lavorava agrumi e gelsomini da cui traeva essenze e profumi, che si intuiscono dagli antichi impianti di estrazione. Nelle stanze, un tempo ricche di preziosi arredi, si conservano le opere dei messinesi Salvatore De Pasquale e Michele Amoroso.
Recentemente è stato concesso ed esposto, in comodato d’uso, il grande dipinto di Natale Carta, “La Danza delle Ore”, di proprietà della famiglia Principato. All’esterno, curiose le quattro figure femminili reggitorcia, in ghisa, che ornavano l’ottocentesco Palazzo della Camera di Commercio, crollato nel 1908 e che furono acquisite da De Pasquale.
A Messina sono 26 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 15 minuti ed è parzialmente accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 22 settembre da Palermo a Messina, al costo di 25 euro.
Uno spaccato dell’imprenditoria illuminata siciliana. Dopo decenni di abbandono, l’eclettica villa di Contesse è finalmente tornata fruibile.
Qui visse l’imprenditore e collezionista Eugenio De Pasquale, soprannominato il “maragià” per la sua estrosità. La sua ditta, fondata nel 1818, lavorava agrumi e gelsomini da cui traeva essenze e profumi, che si intuiscono dagli antichi impianti di estrazione. Nelle stanze, un tempo ricche di preziosi arredi, si conservano le opere dei messinesi Salvatore De Pasquale e Michele Amoroso.
Recentemente è stato concesso ed esposto, in comodato d’uso, il grande dipinto di Natale Carta, “La Danza delle Ore”, di proprietà della famiglia Principato. All’esterno, curiose le quattro figure femminili reggitorcia, in ghisa, che ornavano l’ottocentesco Palazzo della Camera di Commercio, crollato nel 1908 e che furono acquisite da De Pasquale.
A Messina sono 26 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 15 minuti ed è parzialmente accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 22 settembre da Palermo a Messina, al costo di 25 euro.
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