Atmosfere arabo-normanne che ispirarono Boccaccio: visite al Castello della Cuba di Palermo
Il Castello della Cuba a Palermo
Palazzi, musei, torri, terrazze, giardini segreti, ville, chiese, cripte, catacombe, bagni ebraici, vecchi aeroporti. Per il tredicesimo anno, torna la grande festa di Palermo, con "Le Vie dei Tesori", che si svolge per cinque weekend dal 4 ottobre al 3 novembre.
Era uno dei palazzi del "sollazzo" dei sovrani normanni. Sorge nell’attuale corso Calatafimi, dove un tempo si estendeva lo splendido parco verde, il “Genoardo”, un paradiso terrestre. Fu edificato dal Guglielmo “il buono”, nello stesso periodo della più famosa residenza fiabesca, la Zisa.
Nei secoli successivi, ebbe varie vicissitudini e cambi di proprietà. Il luogo divenne persino scenario, scelto da Boccaccio, per una novella amorosa del “Decameron”. Nel XV secolo Alfonso “il magnanimo” concesse il magnifico Castello al viceré Guglielmo Raimondo Moncada, ma, nel secolo seguente, quando imperversava la peste, la Cuba, che in arabo significa arco, fu declassata a lazzaretto.
Sotto i Borbone venne accorpata a una caserma. Alla fine del 1900, è stata recuperata e restaurata. Oggi risplende con la sua cupoletta rossa e gli archi tipici dell’architettura normanna siciliana.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti ed è accessibile ai disabili.
Era uno dei palazzi del "sollazzo" dei sovrani normanni. Sorge nell’attuale corso Calatafimi, dove un tempo si estendeva lo splendido parco verde, il “Genoardo”, un paradiso terrestre. Fu edificato dal Guglielmo “il buono”, nello stesso periodo della più famosa residenza fiabesca, la Zisa.
Nei secoli successivi, ebbe varie vicissitudini e cambi di proprietà. Il luogo divenne persino scenario, scelto da Boccaccio, per una novella amorosa del “Decameron”. Nel XV secolo Alfonso “il magnanimo” concesse il magnifico Castello al viceré Guglielmo Raimondo Moncada, ma, nel secolo seguente, quando imperversava la peste, la Cuba, che in arabo significa arco, fu declassata a lazzaretto.
Sotto i Borbone venne accorpata a una caserma. Alla fine del 1900, è stata recuperata e restaurata. Oggi risplende con la sua cupoletta rossa e gli archi tipici dell’architettura normanna siciliana.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti ed è accessibile ai disabili.
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