Bellini, Clementi e Shubert: Gabriele Ferro dirige l’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo

Gabrielle Costa, soprano
Chiude il programma la Sinfonia “Tragica” di Schubert. Soprano è Gabriella Costa, contralto Adriana Di Paola.
Il concerto, appositamente immaginato per rendere omaggio al grande compositore siciliano viene presentato anche il 30 settembre al Teatro Bellini di Catania nell’ambito del “Tributo a Vincenzo Bellini”, manifestazione promossa dalla Regione Siciliana.
Le sette sinfonie giovanili di Vincenzo Bellini furono scritte a partire dal 1813, durante il periodo degli studi al Real Collegio di Musica di Napoli ma rivelano già le grandi doti del compositore catanese.
Al primo periodo di studi in Conservatorio, sotto la guida di Giacomo Tritto, appartiene la composizione del Capriccio ossia Sinfonia per studio n. 2 in do minore, mentre le altre tre sinfonie, la n. 3 in Si bemolle maggiore e le due in re minore, n. 7 e n. 4, furono tutte composte durante gli studi con Nicola Zingarelli, direttore del Real Collegio e tra i musicisti più affermati dell’epoca.
Il programma prosegue con la Rapsodia n. 1, per soprano, contralto e orchestra di Aldo Clementi, tra i più importanti compositori siciliani del Novecento, anch’egli catanese, che la scrisse nel 1994 per l’Orchestra dello Staatstheater di Stoccarda su commissione di Gabriele Ferro, che ne era all’epoca Generalmusikdirektor (dal 1991 al 1997).
La composizione riprende e rielabora frammenti del Lied Gretchen am Spinnrade, Margherita all’arcolaio, che Schubert, coetaneo di Bellini e come lui stroncato da una morte precoce, compose sui versi dal Faust di Goethe. Clementi prevede in orchestra anche «12 carillons a cordicella con motivi tutti fra loro differenti, posati su un pianoforte a coda che suoneranno ininterrottamente dall’inizio alla fine del pezzo».
Chiude il programma la Sinfonia n. 4 “La Tragica” di Franz Schubert, anche questa una sinfonia giovanile, scritta dal compositore a soli diciannove anni, tesa, come tutte le composizioni giovanili di Schubert, a raggiungere le vette beethoveniane, in questo caso quelle drammatiche della Terza “Eroica” e della Quinta Sinfonia: dall’una prendendo il titolo eroicamente tragico, dalla seconda la tonalità in do minore. Il concerto dura 1 ora e 50 minuti circa.
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