Debutta in prima nazionale, venerdì 17 marzo alle ore 21.00 al Teatro Biondo di Palermo,
Boston Marriage del premio Pulitzer
David Mamet, diretto da
Giorgio Sangati e interpretato da
Maria Paiato,
Mariangela Granelli,
Ludovica D’Auria.
Le scene dello spettacolo, prodotto dal
Teatro Biondo insieme al Centro Teatrale Bresciano, sono di Alberto Nonnato, le luci di Cesare Agoni, i costumi di Gianluca Sbicca e le musiche di Giovanni Frison.
Lo spettacolo è in replica
fino al 26 marzo e poi in tournée fino a maggio.
Voce tra le più rappresentative della scena americana, più volte nominato agli Oscar per le sceneggiature di alcuni indimenticabili film, Mamet ha realizzato un piccolo
capolavoro drammaturgico – presentato in questa nuova edizione con la traduzione di Masolino D’Amico – che strizza l’occhio agli esperimenti brillanti di Tennessee Williams, ma, soprattutto, a "L’importanza di essere Franco" di Oscar Wilde.
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L’autore, infatti, racconta dell’originale stratagemma con il quale le
donne omosessuali, economicamente indipendenti dagli uomini, sul finire dell’800 aggiravano il perbenismo di facciata dell’epoca rendendo moralmente accettabili le loro convivenze.
Per definire questo tipo di rapporto, tra il XIX e il XX secolo, si usava nel New England l’espressione “Boston Marriage”, da cui il titolo dell’opera, i cui temi sono al centro anche del film "I bostoniani" (1984) di James Ivory.
Protagoniste di Boston Marriage sono
Anna e
Claire, interpretate rispettivamente da
Maria Paiato e
Mariangela Granelli, due signore brillanti e intriganti che hanno vissuto a lungo ai margini dell’alta società.
Dopo la separazione dal marito, Anna ha trovato un uomo ricco che la mantiene e vorrebbe ora approfittare della protezione di lui per riprendere con sé Claire, appena arrivata in visita. Ma Claire non è lì per quello; è tornata per ben altri motivi e la riconquista si rivelerà molto più complicata del previsto, con colpi di scena rocamboleschi che coinvolgeranno anche la giovane cameriera (interpretata da Ludovica D’Auria), ritmando l’opera e donandole un tono esilarante, quasi farsesco.
«Il continuo gioco di facciate – sottolinea il regista Sangati – diventa la chiave di questa messa in scena, che cerca di amplificare la funzione di prestidigitazione dell’opera, la quale nasconde da un lato per svelare dall’altro, usando la finzione come unico strumento per arrivare alla verità».
Concedendosi il lusso del gioco, Mamet eleva a protagonista assoluto il linguaggio e, di contro, il non-detto, l’allusione, la stravaganza, il paradosso, realizzando una
buffa commedia degli equivoci ambientata in un salotto vittoriano, messa in scena per la prima volta nel giugno 1999 all’American Repertory Theatre di Cambridge, in Massachusetts.
Lo spettacolo va in scena al Teatro Biondo, nella
Sala Grande, da venerdì 17 a domenica 26 marzo (escluso lunedì 20).
Il
calendario delle rappresentazioni:
venerdì 17 marzo - ore 21.00
sabato 18 marzo - ore 21.00
domenica 19 marzo - ore 17.00
martedì 21 marzo - ore 21.00
mercoledì 22 marzo - ore 17.00
giovedì 23 marzo - ore 17.00
venerdì 24 marzo - ore 17.00
sabato 25 marzo - ore 19.00
domenica 26 marzo - ore 17.00