Come la fenice dalle ceneri rinasce MandarInArte: a Palermo l'oasi che coltiva agrumi, cultura e legalità
Il mandarineto di MandarInArte a Ciaculli
Un luogo in cui si coltivano agrumi, cultura e legalità nel cuore della Conca d'Oro: venerdì 22 febbraio alle 11 riapre al pubblico MandarInArte, piccolo verde paradiso creato all’interno di un bene confiscato alla mafia nel quartiere Ciaculli.
Nato nel 2012, il progetto tiene in piedi un mandarineto di oltre 1850 metri quadrati e una struttura ricavata da un edificio abusivo e abbandonato, uno spazio alternativo per la sperimentazione artistica e la promozione della legalità che propone attività rivolte a tutti.
Ma nel tempo ha incontrato non poche difficoltà. È da appena un anno che i volontari dell'associazione onlus Acunamatata, titolare del progetto, ha riottenuto le chiavi della struttura che era stata occupata abusivamente nel dicembre 2017, poi sgomberata.
Privato di ogni cosa conquistata in anni di duro lavoro da tutti i volontari e i collaboratori, il recupero dell'edificio è stato lento ma reso possibile grazie all'impegno di tutti in un moto di commossa solidarietà che ha coinvolto i cittadini del quartiere e numerose associazioni di Palermo, ma non solo.
Due volte simbolo di rinascita, dunque, MandarInArte torna ad aprire le porte perseguendo nella sua missione di sempre: valorizzare le potenzialità di un "territorio di mafia" rendendolo emblema di integrazione e scambio tra culture in tutte le forme possibili quali teatro, danza e musica.
Nato nel 2012, il progetto tiene in piedi un mandarineto di oltre 1850 metri quadrati e una struttura ricavata da un edificio abusivo e abbandonato, uno spazio alternativo per la sperimentazione artistica e la promozione della legalità che propone attività rivolte a tutti.
Ma nel tempo ha incontrato non poche difficoltà. È da appena un anno che i volontari dell'associazione onlus Acunamatata, titolare del progetto, ha riottenuto le chiavi della struttura che era stata occupata abusivamente nel dicembre 2017, poi sgomberata.
Privato di ogni cosa conquistata in anni di duro lavoro da tutti i volontari e i collaboratori, il recupero dell'edificio è stato lento ma reso possibile grazie all'impegno di tutti in un moto di commossa solidarietà che ha coinvolto i cittadini del quartiere e numerose associazioni di Palermo, ma non solo.
Due volte simbolo di rinascita, dunque, MandarInArte torna ad aprire le porte perseguendo nella sua missione di sempre: valorizzare le potenzialità di un "territorio di mafia" rendendolo emblema di integrazione e scambio tra culture in tutte le forme possibili quali teatro, danza e musica.
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