Alexander Lonquich in concerto

Alexander Lonquich è nato nel 1960 a Treviri, in Germania, ed è figlio del compositore Heinz Martin Lonquich. Si è imposto all’attenzione del pubblico internazionale vincendo, nel 1977, il Primo premio del Concorso “Alessandro Casagrande” di Terni, dedicato quell’anno a Franz Schubert. Nel corso della sua carriera ha ottenuto anche il Diapason D’Or (nel 1992), il Premio della Critica musicale “Franco Abbiati” (nel 1993) e il Premio Edison (nel 1994).

Inoltre ha collaborato con direttori e solisti come Claudio Abbado, Joshua Bell, Isabelle Faust, Ton Koopman, Kurt Sanderling e Heinrich Schiff. Di particolare importanza risultano anche i suo rapporti con l’Orchestra da Camera di Mantova (con la quale ha eseguito il ciclo integrale dei Concerti di Mozart) e con Sandor Vègh e la Camerata Salzburg, di cui è spesso ospite come direttore-solista.

Nel 2003 Alexander Lonquich ha costituito con la moglie Cristina Barbuti un duo pianistico che si è già esibito in varie nazioni europee. Le sue incisioni discografiche figurano nei cataloghi delle EMI e della ECM New Series.

In occasione del suo atteso ritorno al Politeama Garibaldi, Alexander Lonquich ha scelto di proporre un raffinato itinerario musicale che procede a ritroso nel tempo e congiunge idealmente il famoso Klaviestück IX di Karlhenz Stockhausen (composto nel 1961 considerato un’icona dell’avanguardia musicale del Novecento), il secondo libro dei Preludi di Claude Debussy (di cui fanno parte anche brani tipicamente impressionisti come Brouillards, Feuilles mortes, La Puerta del Vino e La terrasse des audiences du clair de lune) e l’ultima, grande Sonata pianistica di Franz Schubert, composta nel 1828, nello stesso periodo dunque del Trio in mi bemolle maggiore e del ciclo Eine Winterreise.