"Le notti di Segesta": I Fuochi di Bach
Non un festival, ma un grande happening: "Le Notti di Segesta" è una stagione particolare, lunga quattro settimane, di eventi immaginati e costruiti per festeggiare l’arte, per sottolineare il disagio che la cultura sta vivendo nel nostro paese, ma anche per rilanciare l’importanza di resistere, di inventare nuove forme di creatività e di vita, nuovi meccanismi di intrattenimento.
Il Teatro Antico di Segesta (visualizza la mappa per raggiungere il luogo) ospita "Fuochi di Bach", uno spettacolo immaginifico, unico nel suo genere perché ogni esecuzione si nutre del rapporto con il pubblico, con il luogo, con i suoni e le vibrazioni del contesto di esecuzione. Una performance di danza con oggetti infuocati e musica dal vivo. La musica del violoncello, l’unico strumento con uno spettro di suoni così variegato e ampio, il solo che piange, ride e ha un’estensione sonora tra le più ampie. Un gioco d’improvvisazione musicale sui movimenti del fuoco, che ogni volta cambia, ogni volta è diverso, ogni volta il violoncello di Enrico Melozzi si calibra sui giochi di fuoco di Valentina Cenni, per una performance che vive delle sinergie tra i due protagonisti, e il terzo protagonista: il pubblico.
Fuochi di Bach è una spettacolare performance di fire-dancing che prevede l’interazione in scena di danza e suono; un concertato a due in cui la musica del violoncello eseguita dal vivo accompagna le azioni sceniche della danzatrice-vestale che con catene, corde, artigli di ferro e bolas, gioca e dialoga con il fuoco.
Danza, giocoleria, musica si fondono in una coreografia unica e magica, la notte per incanto si trasforma in un teatro di fuoco, un sogno dolcissimo ed esplosivo, un filo d’aquilone che una volta legava la luna alla terra.
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