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Pianoforte giovane al Politeama: Mariangela Vacatello interpreta il Primo Concerto di Cajkovskij

  • Politeama Garibaldi - Palermo
  • - Palermo
  • 2 febbraio 2013 (evento concluso)
  • 17.30
  • da 25 a 10 euro

Antonín Dvořák e Pëtr Il’ič Čajkovskij sono i protagonisti del prossimo concerto dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, in programma al Politeama Garibaldi. Compositori quasi coetanei (1841 il primo e 1840 il secondo), Dvořák e Čajkovskij furono di certo i massimi esponenti rispettivamente del romanticismo tedesco e della tradizione musicale russa, quest’ultima pervasa dalla sensibilità musicale e culturale francese ereditata dalla madre. La serata musicale sarà diretta dal brasiliano Joao Mauricio Galindo, direttore artistico e musicale dell'Orchestra Sinfonica Giovanile di São Paulo.

Il programma prevede l’esecuzione di due brani di Dvořák, l’ouverture Othello e la Sinfonia n.5 in fa maggiore op.76, e del Concerto n.1 per pianoforte e orchestra di Čajkovskij. Quest’ultimo sarà eseguito dalla giovane pianista campana Mariangela Vacatello. L’ouverture da concerto Othello, iniziata nel dicembre 1891 e condotta a termine pochi mesi dopo, fu eseguita per la prima volta il 21 ottobre 1892 alla Carnegie Hall di New York. Essa costituisce la parte finale di un trittico orchestrale che il musicista pensò poi di pubblicare separatamente.

Nell’Othello, in particolare, Dvořák entra in rapporto empatico con le forti emozioni legate ai personaggi: la passione, la gelosia, la purezza dell’amore femminile vilipeso dalla perfidia, la tragica conclusione della vicenda, mostrando di aver compreso e penetrato a fondo il mondo emozionale della tragedia shakespeariana. La Quinta Sinfonia risulta, invece, composta tra i mesi di giugno e luglio del 1875, rivisitata nel 1887 e pubblicata l’anno successivo anche come arrangiamento per pianoforte a quattro mani. La prima esecuzione però avvenne solo dopo quattro anni, il 25 marzo 1879 a Praga. Di sapore pastorale, la Quinta è significativamente dedicata ad Hans von Bulow, ottimo pianista e direttore d’orchestra tedesco, che - intuito il non comune talento musicale di Dvorak – favorì con ogni mezzo la pubblicazione delle sue opere e ne diresse parecchi lavori sinfonici.

Di trascinante bellezza è anche il Primo dei tre Concerti per pianoforte e orchestra di Čajkovskij. Composto tra la fine del 1874 e gli inizi del 1875, esso sfoggia un pianismo improntato a un virtuosismo strumentale prevalentemente brillante, ma con risvolti ora drammatici, ora malinconici, evidente erede delle conquiste tecniche lisztiane. Il senso d’immediatezza comunicativa che pervade la composizione e l’andamento rapsodico dei tre movimenti, creano nell’ascoltatore l’impressione che essa sia scaturita di getto dalla penna dell’autore, sull’onda di un’ispirazione irruenta e irrefrenabile. In verità, Čajkovskij vi ritornò più volte realizzandone tre diverse versioni, l’ultima delle quali, del 1889, fu quella definitiva ed attuale.

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