Da Nino Annaloro a Letizia Battaglia: il teatro Scaldati rivive negli scatti in bianco e nero

Letizia Battaglia, Attore con al "O" chiusa per sempre, I Travaglini, Palermo, 1974
Dopo essere stata presentata in anteprima alla Fondazione Orestiadi di Gibellina, arriva al Centro Internazionale di Fotografia Letizia Battaglia la mostra fotografica Franco Scaldati curata da Valentina Greco e Francesco Guttuso e ideata dall’associazione culturale Lumpen nell’ambito de “Il poeta ha inventato i nomi”.
La mostra inaugura giovedì 14 settembre alle ore 19, ma sarà visitabile fino al 1 ottobre negli orari del Centro ad ingresso gratuito.
Da Nino Annaloro a Letizia Battaglia, passando per Rita Cricchio e Claudia Uzzo. Oltre venti fotografie che compongono una galleria di immagini in cui il teatro di Scaldati appare colto sul fatto, nel suo generoso restituirsi ai propri spettatori come manifestazione di inquieta ma rigorosa scompostezza, che sfida i codici del teatro della “o” chiusa, esaltando la flagranza poetica di quella radice popolare che stava alla base della sua alchimia.
Immagini in cui il visitatore potrà cogliere l’entusiasmo partecipe di uno sguardo che vuole farsi complice di ciò che accade in palcoscenico. A contraddistinguere il teatro di Scaldati, il desiderio di oltrepassare la soglia scenica per mescolarsi ai corpi degli attori e coglierne l'energia.
La mostra inaugura giovedì 14 settembre alle ore 19, ma sarà visitabile fino al 1 ottobre negli orari del Centro ad ingresso gratuito.
Da Nino Annaloro a Letizia Battaglia, passando per Rita Cricchio e Claudia Uzzo. Oltre venti fotografie che compongono una galleria di immagini in cui il teatro di Scaldati appare colto sul fatto, nel suo generoso restituirsi ai propri spettatori come manifestazione di inquieta ma rigorosa scompostezza, che sfida i codici del teatro della “o” chiusa, esaltando la flagranza poetica di quella radice popolare che stava alla base della sua alchimia.
Immagini in cui il visitatore potrà cogliere l’entusiasmo partecipe di uno sguardo che vuole farsi complice di ciò che accade in palcoscenico. A contraddistinguere il teatro di Scaldati, il desiderio di oltrepassare la soglia scenica per mescolarsi ai corpi degli attori e coglierne l'energia.
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