Dall'America all'infanzia siciliana: a Palermo la prima mostra italiana di Ottavia McHenry

Particolare di un'opera di Ottavia McHenry
Prima mostra in Italia per Ottavia Zappalà McHenry, siciliana di nascita e statunitense d'adozione, che giovedì 19 giugno alle 19.00 inaugura l'esposizione alla Galleria Artètika di Palermo.
"La salute è una malattia incompleta" mette in esposizione circa cinquanta opere tra "box" e collage, in un percorso visionario che affonda nel subconscio e nelle nostalgie infantili.
Per Ottavia Zappalà McHenry si tratta della prima esposizione italiana, mentre negli Stati Uniti ha partecipato a diverse collettive e di recente ha presentato una sua personale a Phoenix.
La mostra, curata dalla storica dell'arte Maria Antonietta Spadaro, può essere visitata a ingresso libero fino al 4 luglio, dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00.
Artista, criminologa e giornalista, nata a Palermo nel 1986, dopo periodi trascorsi a Roma e Bruxelles, dal 2011 vive e lavora stabilmente negli Stati Uniti.
Ottavia ha scelto l'arte come gesto necessario maturato in Arizona, dove risiede. A ispirarla, l'infanzia palermitana, il legame affettivo con la nonna Liliana Conti Cammarata, artista di segno e d'immaginazione, e la fascinazione per l'arte astratta e geometrica di Kandinsky, per il surrealismo, il simbolismo onirico di Magritte, e soprattutto l'assemblaggio evocativo di Joseph Cornell, pioniere di questa forma d'arte, con cui condivide l'assenza di formazione artistica specifica e il ricorso all'objet trouvé.
L'artista utilizza scatole in legno di sigari cubani, che trasforma in microcosmi tridimensionali, piccoli teatri sospesi tra incanto e inquietudine, assemblati con oggetti più disparati: carte da parati consunte, illustrazioni vintage, fotografie, frammenti di vita.
I collage, per lo più di forma rettangolare, hanno dimensioni pari o superiori a un foglio A4 e danno vita a composizioni visive dense di memoria e suggestione.
"La salute è una malattia incompleta" mette in esposizione circa cinquanta opere tra "box" e collage, in un percorso visionario che affonda nel subconscio e nelle nostalgie infantili.
Per Ottavia Zappalà McHenry si tratta della prima esposizione italiana, mentre negli Stati Uniti ha partecipato a diverse collettive e di recente ha presentato una sua personale a Phoenix.
La mostra, curata dalla storica dell'arte Maria Antonietta Spadaro, può essere visitata a ingresso libero fino al 4 luglio, dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00.
Artista, criminologa e giornalista, nata a Palermo nel 1986, dopo periodi trascorsi a Roma e Bruxelles, dal 2011 vive e lavora stabilmente negli Stati Uniti.
Ottavia ha scelto l'arte come gesto necessario maturato in Arizona, dove risiede. A ispirarla, l'infanzia palermitana, il legame affettivo con la nonna Liliana Conti Cammarata, artista di segno e d'immaginazione, e la fascinazione per l'arte astratta e geometrica di Kandinsky, per il surrealismo, il simbolismo onirico di Magritte, e soprattutto l'assemblaggio evocativo di Joseph Cornell, pioniere di questa forma d'arte, con cui condivide l'assenza di formazione artistica specifica e il ricorso all'objet trouvé.
L'artista utilizza scatole in legno di sigari cubani, che trasforma in microcosmi tridimensionali, piccoli teatri sospesi tra incanto e inquietudine, assemblati con oggetti più disparati: carte da parati consunte, illustrazioni vintage, fotografie, frammenti di vita.
I collage, per lo più di forma rettangolare, hanno dimensioni pari o superiori a un foglio A4 e danno vita a composizioni visive dense di memoria e suggestione.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
COSA C'È DA FARE
-
ESPERIENZE
A Palermo c'è "BeHumans Experience": entri nella navicella e fai un viaggio sulla Terra
-
MOSTRE
Elliott Erwitt (per la prima volta) a Palermo: 190 scatti unici a Palazzo Reale
-
MOSTRE
Le opere grafiche di Dario Parisi in "Kimochi": mostra di poster art a Palermo