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Dalla fotografia alle installazioni: il progetto "Imago" di Guglielmo Brancato coinvolge lo spettatore

  • Palab - Palermo
  • Dal 26 maggio al 9 giugno 2019 (evento concluso)
  • Visitabile dal lunedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00
  • Gratuito
Balarm
La redazione

"Fare la guerra" di Guglielmo Brancato

Attraverso fotografie, installazioni artistiche e insoliti oggetti non classificabili sotto una sola definizione, Guglielmo Brancato (Palermo, 1997) concepisce un progetto artistico capace di legare tutte le arti per il compimento finale dell'uomo.

Dal 26 maggio al 9 giugno, l'associazione Palab in piazzetta del Fondaco a Palermo, ospita la mostra "Imago", a cura di Ombretta Zora e Martina Martire.

L'idea diviene concreta grazie ad un processo di materializzazione, costituito dal legame tra la conoscenza dei fenomeni naturali e l'abilità di modulazione della realtà stessa. 

Questo processo rende evidente il filo che lega le "Fotopsie" alle installazioni ottiche, le scie colorate alle immagini in movimento, la musica sperimentale all'ambientazione psichedelica e sovrannaturale.

Attraverso queste immagini, Brancato aiuta lo spettatore a legare l'immagine all'idea che lui stesso vuole visualizzare.

La distruzione dell’ordine compiuta dalle caotiche "Fotopsie" lasciano spazio alle analogie visive di "Pangea", lanciando agli occhi di chi le osserva superfici planetarie, rompendo le barriere del limite spazio temporale e affinando la distanza tra Essere Umano e Natura.
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L'autore paragona tutto ciò che dalla società è definito come antiestetico a tutto ciò che, al contrario, è definito bello per antonomasia.

Giove prende le sembianze delle smagliature, i crateri della Luna sono paragonati alla "buccia d'arancia", gli occhi divengono galassie, le donne si trasformano in statue, alcune foglie di palma seguono le linee dei fianchi, i rotoli di grasso si trasformano in dettagli meravigliosi della Natura. 

"Pangea" è un messaggio per gli spettatori: Brancato li invita a riflettere su quanto sia bello e affascinante tutto ciò che precedentemente hanno rifiutato.  

Guglielmo Brancato consegue il diploma di maturità classica presso la Scuola Militare Nunziatella di Napoli, e attualmente studia alla facoltà di Scienze Fisiche dell'Università di Palermo.

Si appassiona alla fotografia in una fase critica della sua vita: rientrato nella sua città natale, dopo la fine dei suoi studi, sente il bisogno di raccogliere memorie visive di tutti i luoghi e i volti ritrovati al suo ritorno.

Il crescente bisogno di fotografare la realtà che lo circonda lo porta a riconoscere in quest'attività la sua più grande passione.

Rapidamente trasformata in un vero e proprio lavoro grazie all'istruzione ricevuta da Cristiano Mattina Interguglielmi, parte per l’Islanda dove affronta un viaggio che lo mette in contatto con le più svariate sfaccettature del mondo: dalla bellezza della natura
alla tracotanza dell'uomo.

La sua prima mostra fotografica ha avuto luogo alla Sala espositiva Anna Maria Fundarò di Palermo l'11 dicembre 2018, con l'esposizione del progetto "Krisis", svolto proprio in Islanda, e la pubblicazione del suo primo libro per conto della casa editrice "Edity Press".

Nel 2019 ha esposto alcune fotografie, dipinti e installazioni in scala e ha preso parte all'esposizione collettiva a cura di Giuseppe Carlialla Maggione di Palermo con "La Vergine del 2020".
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