Foto del progetto fotografico "Deep in wine" di Fiamma Valentino e Maria Grazia Becherini (part.)
Cosa lega il vino alla fotografia? Evidentemente la capacità di fissare per immagini una serie di elementi: dal prodotto alle fasi della sua realizzazione, dal lavoro dell'uomo alla natura.
Ed è proprio attraverso alcuni scatti in analogico e in bianco e nero, gelatina ai sali d'argento su carta baritata, che
Fiamma Valentino e Maria Grazia Becherini rendono omaggio all'artigianalità del mondo del vino.
La mostra "
Deep in wine", di scena dalle 18.30 di giovedì 26 settembre al 31 dicembre, racchiude in sé
ricerca tecnologica e saggezza delle pratiche antiche, un racconto per immagini dei progetti di sostenibilità per la viticultura italiana: VIVA e SOStain.
La grana della pellicola ricorda la porosità della foglia di vite, ricordando al visitatore che in natura la materia si trasforma in una risorsa unica, insostituibile e deperibile.
Gli scatti, a volte simbolici altre volte immersi in pieno nell'andamento della terra, raccontano
il territorio e la sua cultura. La potatura, la raccolta, la vendemmia, sono tutte tappe fondamentali di un percorso che, se sostenibile, mira a proteggere e conservare uno dei patrimoni più inestimabili: la terra.
«La parola chiave in questo contesto è equilibrio, un equilibrio tra uomo e natura che può essere messo in atto solamente dopo aver compreso fino in fondo quanto importante sia un approccio sostenibile – spiega Fiamma Valentino - e quanto questo possa generare un circolo virtuoso essenziale per il futuro del vino e per il nostro».
Gli scatti raccontano alcune aziende che hanno scelto di aderire a VIVA, progetto del Ministero dell'Ambiente che mira a misurare e migliorare le prestazioni di sostenibilità della filiera vitivinicola attraverso l'analisi di quattro indicatori (aria, acqua, vigneto e territorio).
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