Dialogo aperto con il contemporaneo: le opere di Daniele Franzella a Villa Zito
Opera all'interno della rassegna "Incursioni Contemporanee"
Le opere degli artisti Daniele Franzella, Fulvio Di Piazza, Sandro Scalia e Croce Taravella dialogano con le opere della collezione pittorica permanente: il "Ritorno di Donna Franca Florio", la mostra-evento di Villa Zito (fino al 20 maggio) che, attraverso il celebre quadro di Boldini e i prestigiosi eventi collaterali, ha permesso a migliaia di visitatori di rivivere l'atmosfera della Belle époque.
La rassegna "Incursioni contemporanee", curata da Sergio Troisi, fruibile fino al 10 giugno - realizzata in collaborazione con il Comune di Palermo, la Regione Sicilia e Visiva e tra le iniziative di Palermo Capitale della Cultura 2018 - è dedicata alla contaminazione tra le collezioni pittoriche della Fondazione Sicilia e i linguaggi contemporanei.
Il primo appuntamento è con Daniele Franzella. Il suo lavoro è una preliminare operazione di prelievo dal serbatoio vastissimo della storia relativamente recente (in particolare la prima metà del Novecento), un intervento in digitale così da mutarne senso e finalità, una sospensione ellittica e interrogativa di figure e gesti sottratti al loro contesto d'origine e condotti, inquieti e spaesati, nell'orizzonte quotidiano.
Un gioco di rovesciamenti e paradossi evidente già nella scelta delle tecniche e dei materiali: grandi superfici in lattice lavorate a rilievo le cui pieghe e il moto di caduta mimano la stoffa, stampe digitali su cemento che evocano la grande tradizione italiana della pittura ad affresco, in entrambi i casi istituendo un sottile legame di rispecchiamenti con la storia dell'arte.
La rassegna "Incursioni contemporanee", curata da Sergio Troisi, fruibile fino al 10 giugno - realizzata in collaborazione con il Comune di Palermo, la Regione Sicilia e Visiva e tra le iniziative di Palermo Capitale della Cultura 2018 - è dedicata alla contaminazione tra le collezioni pittoriche della Fondazione Sicilia e i linguaggi contemporanei.
Il primo appuntamento è con Daniele Franzella. Il suo lavoro è una preliminare operazione di prelievo dal serbatoio vastissimo della storia relativamente recente (in particolare la prima metà del Novecento), un intervento in digitale così da mutarne senso e finalità, una sospensione ellittica e interrogativa di figure e gesti sottratti al loro contesto d'origine e condotti, inquieti e spaesati, nell'orizzonte quotidiano.
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Per la mostra dal titolo "Gloria", Franzella ha scelto di punteggiare le opere della collezione di Villa Zito leggendole non soltanto nella loro dimensione iconica - un repertorio di scene sacre, vedute, paesaggi - ma anche come testimoni riconosciuti e strumento di una storia ufficiale rispetto a cui l'incursione dei linguaggi contemporanei si pone come un controcanto critico.Un gioco di rovesciamenti e paradossi evidente già nella scelta delle tecniche e dei materiali: grandi superfici in lattice lavorate a rilievo le cui pieghe e il moto di caduta mimano la stoffa, stampe digitali su cemento che evocano la grande tradizione italiana della pittura ad affresco, in entrambi i casi istituendo un sottile legame di rispecchiamenti con la storia dell'arte.
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