"Don Dinero": a Palermo lo spettacolo (in lingua originale) della Compagnia del Duende
La chiesa di Sant'Eulalia dei Catalani di Palermo (via Argenteria Nuova 19) ospita lo spettacolo teatrale "Don Dinero" della Compagnia Teatro del Duende. L'evento, promosso dall'Istituto Cervantes, è in programma martedì 14 dicembre alle ore 18.00, con replica mercoledì 15 alle ore 10.30 e alle 18.00.
Tratto da "El Vizcaíno Fingido", lo spettacolo è ambientato nella Siviglia del XVII secolo, con inserti di poesie dei grandi autori dell'età dell'oro quali Quevedo, Arcipreste de Hita e Góngora.
Arricchito con musica contemporanea (di Jesùs Adán) Don Dinero, rappresentato in lingua originale, diretto da Jesús Gª Salgado che cura anche le scenografie, adotta un'estetica caricaturale nella quale si svolge un'azione frenetica e vertiginosa.
Il personaggio Solórzano (Jesús Gª Salgado) escogita un'elaborata truffa per ingannare Cristina (Marina Blanco), un'allegra donna sivigliana del XVII secolo, usando la malizia di Quiñones (Germán Estebas), un ragazzo rozzo che si finge un ricco della Biscaglia. In scena anche Alicia Cabrera Díaz, nel ruolo di Brígida, e José Rubio nel ruolo del Giudice.
Nell’arco di tempo di un’ora e venti si alternano ritmi evocativi grazie ai personaggi che incarnano sulla scena una critica all'ignoranza, alla vanità e alla falsa moralità con un umorismo intelligente che si nutre dei difetti di furfanti, schernitori, bugiardi e corrotti dell'età dell'oro e, come riflesso, quelli della nostra epoca contemporanea.
Tratto da "El Vizcaíno Fingido", lo spettacolo è ambientato nella Siviglia del XVII secolo, con inserti di poesie dei grandi autori dell'età dell'oro quali Quevedo, Arcipreste de Hita e Góngora.
Arricchito con musica contemporanea (di Jesùs Adán) Don Dinero, rappresentato in lingua originale, diretto da Jesús Gª Salgado che cura anche le scenografie, adotta un'estetica caricaturale nella quale si svolge un'azione frenetica e vertiginosa.
Il personaggio Solórzano (Jesús Gª Salgado) escogita un'elaborata truffa per ingannare Cristina (Marina Blanco), un'allegra donna sivigliana del XVII secolo, usando la malizia di Quiñones (Germán Estebas), un ragazzo rozzo che si finge un ricco della Biscaglia. In scena anche Alicia Cabrera Díaz, nel ruolo di Brígida, e José Rubio nel ruolo del Giudice.
Nell’arco di tempo di un’ora e venti si alternano ritmi evocativi grazie ai personaggi che incarnano sulla scena una critica all'ignoranza, alla vanità e alla falsa moralità con un umorismo intelligente che si nutre dei difetti di furfanti, schernitori, bugiardi e corrotti dell'età dell'oro e, come riflesso, quelli della nostra epoca contemporanea.
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