"E la nave va": lo spettacolo di Diogo Liberano in scena al Piccolo Teatro della Città
Un’anteprima di Stagione nel segno dello scambio culturale. Domenica 20 ottobre in scena "E la nave va", drammaturgia di Diogo Liberano, traduzione italiana di Letizia Russo, regia di Carmelo Alù, produzione esecutiva Jonathan Bertolai (con Francesca Farcomeni, Domenico Macrì e Marco Quaglia), produzione nata nell’ambito di BeyondtheSUD (BetSUD).
Frammenti di un racconto dell’inizio e dello sviluppo di una storia d’amore tra un uomo di circa trent’anni e uno di quarantatré. Una storia raccontata dal punto di vista di una macchina, con uno spazio interno per sole due persone. Mentre il più giovane teme il futuro, per paura di essere visto lontano dall’uomo che ama, l’uomo più anziano fugge dal suo passato segnato da traumi recenti.
La relazione tra i due protagonisti si dipana attraverso un dialogo a tre voci, dove, oltre ai due uomini, è presente una macchina, affettuosamente chiamata la Nave. La drammaturgia di Liberano gioca con la presenza del personaggio de la Nave per raccontarci una semplice storia d’amore. Qui l’amore omosessuale non è motivo di denuncia d’intolleranza o violenza, non è un amore nascosto, non è un amore da affermare e difendere. È un amore che nutre, un amore che mette radici e che mostra semplici esseri umani.
Frammenti di un racconto dell’inizio e dello sviluppo di una storia d’amore tra un uomo di circa trent’anni e uno di quarantatré. Una storia raccontata dal punto di vista di una macchina, con uno spazio interno per sole due persone. Mentre il più giovane teme il futuro, per paura di essere visto lontano dall’uomo che ama, l’uomo più anziano fugge dal suo passato segnato da traumi recenti.
La relazione tra i due protagonisti si dipana attraverso un dialogo a tre voci, dove, oltre ai due uomini, è presente una macchina, affettuosamente chiamata la Nave. La drammaturgia di Liberano gioca con la presenza del personaggio de la Nave per raccontarci una semplice storia d’amore. Qui l’amore omosessuale non è motivo di denuncia d’intolleranza o violenza, non è un amore nascosto, non è un amore da affermare e difendere. È un amore che nutre, un amore che mette radici e che mostra semplici esseri umani.
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