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È un balcone sulle bellezze naturali di Scicli: riapre alle visite il convento della Croce

  • Via Guadagna - Scicli (Rg)
  • Dal 26 luglio al 31 agosto 2020 (evento concluso)
  • Dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 19.30
  • Da 2 a 4 euro
  • È consigliato effettuare la prenotazione online
Balarm
La redazione

Il convento della Croce a Scicli (foto di Enrico Cartia)

Riapre al pubblico il sito archeologico del Convento della Croce a Scicli. Il convento, che si trova attualmente all’interno del Parco archeologico di Kamarina e Cave di Ispica, offre una vista particolarmente suggestiva sull’area rupestre di Chiafura.

Il sito è aperto al pubblico tutti i giorni dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 19.30 (con ultimo ingresso alle 19.00). La visita ha una durata di 30 minuti circa. Il costo del biglietto è di 4 euro, ridotto 2 euro. Al fine di consentire il rispetto delle prescrizioni previste dal contenimento dell’emergenza Covid è consigliato effettuare la prenotazione online.

«Si tratta di un’area particolarmente suggestiva che offre una vista della città di Scicli e dell’area iblea particolarmente interessante. Il territorio su cui si trova il Convento francescano della Croce – dice l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – l’area rupestre di Chiafura, la Fornace Penna, il paesaggio circostante, sono tutti luoghi particolarmente importanti sotto il profilo ambientale e storico-archeologico.
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Una visita a quelle che sono state spesso usate come ambientazioni degli episodi del Commissario Montalbano, è un modo certamente interessante per conoscere ancora meglio una parte della Sicilia che presenta caratteristiche paesaggistiche e storiche uniche. Il Convento della Croce proprio in questi mesi, per volontà del Governo Musumeci, è stato destinatario di un importante finanziamento che ne consentirà il restauro».

«Il complesso di Santa Maria della Croce a Scicli - si legge su Wikipedia - è un sito religioso che si compone di un convento, una chiesa, un oratorio e due cortili. Si tratta di uno degli edifici più antichi della città

Chiesa e convento presentano residui elementi tardogotici, risparmiati dal terremoto del 1693 e che spiccano rispetto al panorama barocco che domina a Scicli, determinato dall'attività di restauro operata a seguito del sisma. La chiesa è a navata unica, con abside semicircolare. Delle modifiche settecentesche rimane traccia nelle cronache di Carioti».
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