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Fare rete per promuovere il patrimonio Unesco di Sicilia: la seconda conferenza regionale a Cefalù

Balarm
La redazione

La Cattedrale di Noto in Sicilia

Best practices, piani di gestione, politiche di tutela e valorizzazione del grande patrimonio culturale e naturale custodito in Sicilia: sono i temi al centro della seconda conferenza regionale dedicata ai siti e ai beni riconosciuti dall'Unesco che si propone quest'anno di creare un vero e proprio network, una rete del patrimonio per una visione e gestione comune e condivisa.

Due giornate di studio - in programma venerdì 3 e sabato 4 maggio al Teatro "Salvatore Cicero" di Cefalù - che prevedono la partecipazione di studiosi e rappresentanti delle istituzioni, tra cui il sottosegretario per i Beni e le attività Culturali, Lucia Borgonzoni, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, gli assessori regionali Gaetano Armao e Sandro Pappalardo e Leoluca Orlando che apre i lavori nella doppia veste di sindaco di Palermo e presidente del comitato di pilotaggio del sito arabo normanno.

E ancora il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto,il vicepresidente dell'Associazione Nazionale Beni Patrimonio Mondiale, Corrado Bonfanti, e Andrea Cancellato, presidente di Federculture (leggi il programma completo).

Promuovere i siti Unesco in Sicilia mediante un progetto comune è di fondamentale importanza: significa riconoscere e tener conto della grande varietà culturale e ambientale di tale patrimonio (dai parchi archeologici alle chiese arabo-normanne, dagli ecosistemi ai vulcani, e così via) e, soprattutto, riuscire a creare una visione e un’azione unitaria per la valorizzazione dell'Isola.

La Sicilia, infatti, conta ben sette siti protetti dall'Unesco (su 54 presenti in tutta Italia): la Valle dei Templi di Agrigento; la Villa Romana dei Casale di Piazza Armerina; le isole Eolie; l’Etna; Siracusa e le necropoli di Pantalica; le città barocche del Val di Noto; Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale.

A questi vanno aggiunti i due geoparchi delle Madonie e Rocca di Cerere, a Enna e i quattro esempi di patrimonio immateriale, ovvero la vite ad alberello di Pantelleria, l’Opera dei pupi, la dieta mediterranea e i muretti a secco, per i quali la Sicilia è territorio rappresentativo.

La conferenza è un'occasione per proporre i primi esempi di governance e un vero e proprio palinsesto di attività comuni che "attraversino" questi diversi siti, partendo dal presupposto fondamentale che questi siano attrattori naturali per un turismo curioso, interessato e competente, e che lo possano diventare per un numero sempre crescente di viaggiatori.

Durante la prima giornata si terrà un focus particolare sul sito Arabo-Normanno, validissimo esempio di best practice e governance per la pianificazione e valorizzazione di un sito Unesco, mentre durante la seconda giornata sarà dedicata in particolare alle diverse esperienze dei siti siciliani ascoltando gli interventi di chi gestisce i luoghi, cura i servizi, si occupa di promozione sul territorio, regge il dialogo con le istituzioni.
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