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Una giornata tra musica, danza e cibi tradizionali: la "Fiera Mauriziana" ai Cantieri alla Zisa di Palermo

Balarm
La redazione

Una festa mauriziana

È una giornata dedicata alla cultura, all’artigianato, alla cucina, alla musica e alla danza Mauriziana quella in programma all'interno dei Cantieri culturali alla Zisa di Palermo.

Durante la "Fiera Mauriziana" si può, dalle 12 alle 23, degustare cibi tipici dell'isola, assistere a balli all'aperto, partecipare a giochi e ascoltare la musica live del gruppo "Zenfant de Z'ile". «Lo scopo della manifestazione - spiega Keswan Monien, presidente dell'associazione Centro Culturale Mauriziano di Palermo - è sia quello di riunire la comunità mauriziana ma, soprattutto, quello di creare un momento di confronto culturale con altre società».

Un'occasione, insomma, per conoscere una cultura diversa e che lega gli oltre 2.500 mauriziani presenti in città. Lungo i corridoi dei Cantieri vengono dunque allestiti numerosi stand in cui poter scoprire le verdure tipiche dell'isola, le birre tradizionali e non solo. C'è anche la possibilità di assaggiare il "Dhal puri", una specie di piadina farcita con piselli gialli cotti, mescolati e conditi con curcuma e cumino. Conosciuto come street food tipico nazionale nelle Mauritius, si trova agli angoli di strada ed è sempre servito in coppia e arricchito con curry di fagioli, atchar (un tipico sottaceto indiano) e una salsa piccante a base di pomodoro.

Durante la giornata si assiste inoltre ad uno spettacolo alla scoperta del ballo tipico che trae origine dalla musica rituale del Madagascar e dell'Africa, accompagnato da voci, strumenti e ritmi coinvolgenti: la Sega, recentemente inserito dall'Unesco nella lista dei patrimoni Immateriali. Originariamente cantata da uomini e donne venduti come schiavi, il ballo è oggi parte integrante del folklore e della cultura mauriziana. Sebbene gli strumenti originali stiano rapidamente scomparendo, lungo i villaggi di pescatori della costa vengono ancora utilizzati il Maravanne, il Triangle, il Ravanne e la chitarra tradizionale, al fine di tutelare la secolare storia e la rilevanza culturale della sega.
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