Fisarmonica, marranzano, zampogna e tamburi: i mille strumenti di Mastru Tempu al Ditirammu
Il polistrumentista Giampiero Amato
"Mastru tempo" è uno spettacolo musicale-teatrale, una storia ideata e scritta dal cantautore polistrumentista Giampiero Amato che sul palco si esibisce suonando fisarmonica, friscaletto, marranzano, zampogna a paro, tamburi a cornice, chitarra.
Insieme a lui ci sono Nino Nobile (mandolino, mandola, chitarra) e Nino Amato (tamburi a cornice, tammorra, percussioni mediterranee).
Nello spettacolo, Amato accompagna il pubblico in un vero viaggio nel tempo, il "tempo maestro", attraverso le vicende di una famiglia ideale, la cui storia si snoda attraverso diverse epoche, e al cui interno si intrecciano le storie di figli che scelgono strade e mestieri diversi.
La storia è anche il pretesto per ripercorrere e riscoprire alcuni degli aspetti più intimi e magici dei mestieri e degli strumenti della tradizione e della cultura siciliane, alcuni dei quali ancora oggi vivono come custodi di un sapere antico, da preservare e da rinnovare.
Così il fabbro, il pastore, il carrettiere, il cantastorie sono protagonisti di canti struggenti e di cunti arcaici, così come sono protagonisti i canti d’amore e di corteggiamento e le serenate di una Sicilia antica ma vivida, che ha nel tempo un suo complice e in Amato un suo interprete.
Insieme a lui ci sono Nino Nobile (mandolino, mandola, chitarra) e Nino Amato (tamburi a cornice, tammorra, percussioni mediterranee).
Nello spettacolo, Amato accompagna il pubblico in un vero viaggio nel tempo, il "tempo maestro", attraverso le vicende di una famiglia ideale, la cui storia si snoda attraverso diverse epoche, e al cui interno si intrecciano le storie di figli che scelgono strade e mestieri diversi.
La storia è anche il pretesto per ripercorrere e riscoprire alcuni degli aspetti più intimi e magici dei mestieri e degli strumenti della tradizione e della cultura siciliane, alcuni dei quali ancora oggi vivono come custodi di un sapere antico, da preservare e da rinnovare.
Così il fabbro, il pastore, il carrettiere, il cantastorie sono protagonisti di canti struggenti e di cunti arcaici, così come sono protagonisti i canti d’amore e di corteggiamento e le serenate di una Sicilia antica ma vivida, che ha nel tempo un suo complice e in Amato un suo interprete.
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