Fragilità come segni di unicità: Martina Esposito e le sue "Espécies" a Messina

Particolare di una foto di Martina Esposito per "Espécies"
La Galleria di Comunità è uno spazio espositivo rivolto al territorio di Messina, con sede al Caffè letterario Voltapagina di strada San Giacomo 13.
Un luogo che accoglie l'arte e promuove gli artisti e che, dal 7 al 28 giugno, ospita "Espécies", mostra fotografica di Martina Esposito a cura di ShowDesk con testo critico di Sara Fosco.
La galleria è visitabile tutti i pomeriggi a partire dalle 16.00 e durante gli eventi serali di Morg.
Nove opere di dimensione ridotta e uno specchio deformante per esplorare l'ossessione collettiva per la bellezza. Quei corpi imperfetti, bellissimi, unici, e il proprio corpo col suo riflesso alterato.
Le opere di Martina Esposito sono dei negativi digitali che portano avanti una ricerca profonda e provocatoria sull'aspetto e le aspettative estetiche.
Le immagini costringono a confrontarsi con la realtà dell'estetizzazione del corpo umano colto nel momento che precede un intervento chirurgico.
Un processo in cui le fragilità personali sono spesso viste come difetti da correggere, ma in "Espécies", queste stesse fragilità vengono rivendicate come segni di unicità.
Le imperfezioni non sono semplicemente accettate ma esaltate come tratti distintivi che sfuggono alle categorie tradizionali del bello e del brutto.
Inaugurazione il 7 giugno alle ore 18.00.
Un luogo che accoglie l'arte e promuove gli artisti e che, dal 7 al 28 giugno, ospita "Espécies", mostra fotografica di Martina Esposito a cura di ShowDesk con testo critico di Sara Fosco.
La galleria è visitabile tutti i pomeriggi a partire dalle 16.00 e durante gli eventi serali di Morg.
Nove opere di dimensione ridotta e uno specchio deformante per esplorare l'ossessione collettiva per la bellezza. Quei corpi imperfetti, bellissimi, unici, e il proprio corpo col suo riflesso alterato.
Le opere di Martina Esposito sono dei negativi digitali che portano avanti una ricerca profonda e provocatoria sull'aspetto e le aspettative estetiche.
Le immagini costringono a confrontarsi con la realtà dell'estetizzazione del corpo umano colto nel momento che precede un intervento chirurgico.
Un processo in cui le fragilità personali sono spesso viste come difetti da correggere, ma in "Espécies", queste stesse fragilità vengono rivendicate come segni di unicità.
Le imperfezioni non sono semplicemente accettate ma esaltate come tratti distintivi che sfuggono alle categorie tradizionali del bello e del brutto.
Inaugurazione il 7 giugno alle ore 18.00.
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