"Homo sapiens sapiens sapiens": la personale dell'artista Luigi Presicce alla RizzutoGallery

"Maddalena al telefono", olio su tela (2020)
Formatosi nell'ambito della pittura, l'artista (Porto Cesareo, Lecce, 1976; vive e lavora a Firenze) per anni ha sintetizzato i risultati dei suoi studi con il linguaggio della performance, mettendo in scena tableaux vivant dal carattere metafisico e surreale, con echi provenienti dall'iconografia popolare, dalle memorie collettive e personali, ricchi di allegorie e allusioni simboliche all'esoterismo, alla religione, alle tradizioni e alle credenze antiche della sua terra d’origine.
I rituali, le stratificazioni, i rimandi alla storia dell'arte, a personaggi e ad avvenimenti della storia recente hanno segnato tutta la ricerca di Presicce, in cui l'intensa forza simbolica delle immagini e l'impianto costruttivo hanno sempre dichiarato la sua matrice pittorica.
Negli ultimi tre anni è tornato alla pittura, ha ripreso a dipingere, e in "Homo sapiens sapiens sapiens" presenta in particolare il lavoro dell'ultimo anno. Partendo dal suo personale conflitto con l'odierna sgraziata civiltà, l'artista ha intrapreso una nuova e personale evoluzione pittorica, dopo varie riflessioni sulla società, sui comportamenti umani, arrivando a chiedersi se stiamo parlando dell’evoluzione di una specie eletta o di una sottospecie di involuzione, o evoluzione andata a male.
La pittura è per Presicce il mezzo con il quale sezionare il mondo, indagarlo e riportarlo alla leggibilità, e dal suo istinto, un po' sciamanico, un po' antropologico, sono cominciate a venire fuori delle figure. Ritratti dai toni saturi e a tratti caricaturali, Santi e infanti, animali che fumano, cani, pappagalli, scimmie.
Presenze ambigue, ricoperte da una lieve peluria, con attributi sia maschili che femminili, ma ciò non ne compromette l’atteggiamento o l’espressione. Di certo è una nuova specie: l'Homo sapiens sapiens sapiens. Ma sono scimmie evolute che narcisisticamente si impongono al nostro sguardo o sono essere umani involuti risucchiati da uno schermo? Al visitatore l'ardua sentenza.
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