I cunicoli sotterranei usati dai saraceni: alla scoperta delle cave di pietra di Sambuca di Sicilia

Le cave di pietra di Sambuca di Sicilia
Passeggiare nel borgo di Sambuca – eletto tra i più belli d’Italia – vuol dire ritrovare un vivere lento, fatto di chiacchiere, dolci, vini liquorosi che fermentano nelle pirrere scavate nel tufo, antichi palazzi nobiliari, e ancora, le torri, i forni, l’arabo Mazzallakkar, il teatro gioiello, la fondazione dedicata al pittore degli umili mestieri. "Le Vie dei Tesori", arriva a Sambuca per la sua prima edizione, nei tre weekend dal 13 al 29 settembre (leggi l'articolo di approfondimento).
Le misure di un concio sambucese? 25 x 25 x 50. Veniva estratto dalla cave di tufo per edificare le case. Sotto ogni abitazione c’era quindi una purrera da cui si cavava il tufo e che poi, tramite un buco, veniva usata come letamaio e discarica dei rifiuti. Siamo nel quartiere saraceno di Sambuca e sotto le case correva una fitta rete di cunicoli: soltanto nel 2015 si è avuta conferma dell’esistenza delle purrere con l’apertura dell’accesso da piazza Saraceni.
Lo stesso da cui oggi si entra per immergersi nelle viscere della terra, tra fessure, graffiti, conci squadrati. Ogni passo verso il basso ricorda il lavoro dei purriaturi, mentre si ricorrono le leggende delle vittime segregate vive nel periodo arabo. A dodici metri sotto il livello stradale, c’è anche l’Enoteca dei Rossi, una cantina-archivio della vitivinicoltura delle Terre Sicane.
A Sambuca sono 13 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 15 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 15 e il 29 settembre da Palermo a Sambuca, al costo di 15 euro.
Le misure di un concio sambucese? 25 x 25 x 50. Veniva estratto dalla cave di tufo per edificare le case. Sotto ogni abitazione c’era quindi una purrera da cui si cavava il tufo e che poi, tramite un buco, veniva usata come letamaio e discarica dei rifiuti. Siamo nel quartiere saraceno di Sambuca e sotto le case correva una fitta rete di cunicoli: soltanto nel 2015 si è avuta conferma dell’esistenza delle purrere con l’apertura dell’accesso da piazza Saraceni.
Lo stesso da cui oggi si entra per immergersi nelle viscere della terra, tra fessure, graffiti, conci squadrati. Ogni passo verso il basso ricorda il lavoro dei purriaturi, mentre si ricorrono le leggende delle vittime segregate vive nel periodo arabo. A dodici metri sotto il livello stradale, c’è anche l’Enoteca dei Rossi, una cantina-archivio della vitivinicoltura delle Terre Sicane.
A Sambuca sono 13 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 15 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 15 e il 29 settembre da Palermo a Sambuca, al costo di 15 euro.
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