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I dipinti di Nino Rigano per "Arte in laboratorio": connubio tra arte e salute a Messina

  • 2010 Group Diagnostica Clinica Associata Studio 3, via Maddalena 24 - Messina - Vedi mappa
  • Dal 2 al 30 marzo 2019 (evento concluso)
  • Visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.00
  • Gratuito
Balarm
La redazione
In Nino Rigano la donna domina: nella mostra esposta a Messina la ripetizione delle forme aperte ma definite conduce lo spettatore in un mondo sospeso, tra appassionato sogno ed elegia del passato lontano.

Uno spazio dove lo sguardo dei bambini sembra essere sempre dietro l'angolo, come una presenza, come uno spirito furtivo di cui forse l'artista stesso è protagonista e narratore. 

Nino Rigano, artista veterano che ha visto tutta la Messina del secondo ‘900, era con Togo ed Enzo Cieli sulle strade della città peloritana degli anni ‘60, quando dalle parti dello Stretto si raccoglievano le novità dell'arte contemporanea italiana.

L'incisività della sua visione e delle opinioni corrisponde alla felicità della pittura, rapida e piena di trasporto emotivo e di compenetrazione.

Rigano è partito alla fine degli anni ‘50 con un disegno preciso. Quella tensione sfolgorante, volta all'affermazione delle proprie capacità, che col tempo è diventata l'anima di un gioco che racconta pezzi di realtà. L'artista cambia stesura, soggetti, generi e sconfina anche nell'astratto.

Lavora principalmente su carta e cartone, supporti che spesso riadatta in formati di grandi dimensioni. Donne, famiglie, pezzi della città di Messina, miti del medioevo e sacre rappresentazioni. 

Il team di MutualPass, coordinato da Luigi Mondello e Daniele Di Bartolo, cura e promuove l'iniziativa "Arte in laboratorio", che punta a trasformare il 2010 Group in una galleria d’arte a tutti gli effetti. 

Questo percorso è iniziato con "Quadro Clinico-Stare Bene con Arte" nella chiesa di Santa Maria Alemanna a Messina. L’ambizioso progetto, che nel corso dei mesi ha ricevuto un sempre maggiore consenso del pubblico, continua permettendo di ammirare le opere in uno spazio non più legato unicamente alla malattia.
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