I piloni trionfali dai quali è passata la Storia e la maldicenza delle "corna": le visite alla Porta Felice di Palermo
Porta Felice a Palermo (foto di Nicoletta Fersini)
Da oltre quattro secoli Porta Felice è protagonista della vita palermitana, tra sacro e profano, ma soprattutto mondano. Attraverso il suo varco passarono, infatti, sia le processioni sia le carrozze dei nobili dirette alla Passeggiata della Marina.
Si decise di costruirla dopo il prolungamento a mare del Cassaro, avvenuto nel 1581. Fu dedicata alla moglie del viceré Marcantonio Colonna, Felice Orsini. I lavori iniziarono soltanto nel 1602, a opera dell’architetto Mariano Smiriglio, e vennero completati quarant’anni dopo.
Maldicenza popolare vuole che la porta sia stata edificata senza l’arco centrale per consentire ai mariti pluritraditi delle nobili dame dell’epoca, a cominciare dallo stesso viceré, di passarci sotto senza sbattere le corna. Il pilone destro, demolito dai bombardamenti aerei durante la Seconda Guerra mondiale, fu ricostruito fedelmente pochi anni dopo.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
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