"Il canto del mare, il silenzio della città": a Messina l'omaggio allo scrittore Eugenio Vitarelli
"Il canto del mare, il silenzio della città – Omaggio a Vitarelli" è il titolo della staffetta di letture in programma a Messina dal 12 al 15 novembre per celebrare i vent’anni di attività della casa editrice Mesogea e i venticinque anni della scomparsa dello scrittore messinese Eugenio Vitarelli (leggi il programma completo).
Si inizia martedì 12 novembre alle 18, presso la libreria Dedalus, dove il poeta Filippo Faillaci legge alcuni estratti dei racconti "La parola" e "La gara" tratti da "Sireine e altri racconti", che si focalizzano sulla migrazione e la fine della colonizzazione italiana in Africa e il cui titolo del libro rinvia a una specie di delfini del Mar Rosso con “pinne lunghe come braccine monche e piccola testa nera di bambina”. Introduzione e saluti del titolare della libreria Roberto Cavallaro.
Scoperto da Leonardo Sciascia, Vitarelli ha lavorato a lungo come impiegato, venditore di commercio, dirigente d’azienda e pescatore. A partire dagli anni ’80 l’autore esordisce nella letteratura con il romanzo "Placida" con una prosa lineare e asciutta in cui si avverte l’influenza di Hemingway e Vittorini.
Nelle sue opere lo scrittore messinese descrive principalmente la città dello Stretto e le ex colonie italiane del Corno d’Africa dove visse negli anni ’50 durante l’amministrazione provvisoria britannica ed emerge una sensibilità verso gli emarginati sociali come contadini, baraccati, prostitute, migranti e colonizzati.
Si inizia martedì 12 novembre alle 18, presso la libreria Dedalus, dove il poeta Filippo Faillaci legge alcuni estratti dei racconti "La parola" e "La gara" tratti da "Sireine e altri racconti", che si focalizzano sulla migrazione e la fine della colonizzazione italiana in Africa e il cui titolo del libro rinvia a una specie di delfini del Mar Rosso con “pinne lunghe come braccine monche e piccola testa nera di bambina”. Introduzione e saluti del titolare della libreria Roberto Cavallaro.
Scoperto da Leonardo Sciascia, Vitarelli ha lavorato a lungo come impiegato, venditore di commercio, dirigente d’azienda e pescatore. A partire dagli anni ’80 l’autore esordisce nella letteratura con il romanzo "Placida" con una prosa lineare e asciutta in cui si avverte l’influenza di Hemingway e Vittorini.
Nelle sue opere lo scrittore messinese descrive principalmente la città dello Stretto e le ex colonie italiane del Corno d’Africa dove visse negli anni ’50 durante l’amministrazione provvisoria britannica ed emerge una sensibilità verso gli emarginati sociali come contadini, baraccati, prostitute, migranti e colonizzati.
COSA C'È DA FARE
-
MOSTRE
Dal 7 luglio 2023 al 19 maggio 2024L'antico Tempio di Segesta riapre dopo 20 anni: le visite con la nuova mostra "Elyma"
-
MOSTRE
Dal 1 dicembre 2023 al 30 settembre 2024Alla scoperta della "Palermo Felicissima": la mostra interattiva riapre Palazzo Bonocore
-
MOSTRE
Dal 13 dicembre 2023 al 30 settembre 2024"Thesaurus" a Palazzo Reale: la mostra sui tesori (segreti) della Cappella Palatina