Il culto dei morti in "Ars Moriendi": sacro e profano attraverso le opere di nove artisti siciliani
Cripta della chiesa di Santa Maria del Piliere
Nella cripta della chiesa di Santa Maria del Piliere, dalle 19 di giovedì 1 novembre, è allestita la mostra dal titolo "Ars Moriendi", patrocinata e promossa dall’associazione Amici dei musei siciliani e ConfCommercio Palermo e ideata e curata dell’associazione Officine dell’Arte in collaborazione con Pamela Bono e Progetto Policoro.
Ars Moriendi nasce dalla volontà di recuperare, valorizzare e divulgare sempre di più un’importante ed antichissima tradizione popolare, quella del culto dei morti, che seppur oggi a tratti molto evanescente o notevolmente modernizzata, si radica fortemente nella nostra cultura ed in quella messicana.
L’esposizione si prefigge di unire attraverso questa festa due luoghi, la Sicilia ed il Messico, geograficamente molto distanti eppure molto vicini tra loro, accomunati dal desiderio di riecheggiare attraverso il ricordo i cari defunti.
La mostra vuole ricongiungere, attraverso le opere di nove artisti siciliani, Pamela Bono, Ciro Calì, Andrea Fedele, Giovanna Filippone, Jojaska, Gisella Leone, Gemma Lo Bianco, Vincenzo Lo Piccolo e Ylenia Marino, i vivi ed i morti di entrambe le tradizioni di tutti i tempi, a cavallo tra sacro e profano.
Ars Moriendi nasce dalla volontà di recuperare, valorizzare e divulgare sempre di più un’importante ed antichissima tradizione popolare, quella del culto dei morti, che seppur oggi a tratti molto evanescente o notevolmente modernizzata, si radica fortemente nella nostra cultura ed in quella messicana.
L’esposizione si prefigge di unire attraverso questa festa due luoghi, la Sicilia ed il Messico, geograficamente molto distanti eppure molto vicini tra loro, accomunati dal desiderio di riecheggiare attraverso il ricordo i cari defunti.
La mostra vuole ricongiungere, attraverso le opere di nove artisti siciliani, Pamela Bono, Ciro Calì, Andrea Fedele, Giovanna Filippone, Jojaska, Gisella Leone, Gemma Lo Bianco, Vincenzo Lo Piccolo e Ylenia Marino, i vivi ed i morti di entrambe le tradizioni di tutti i tempi, a cavallo tra sacro e profano.
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