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Il diritto all'aborto è minacciato: anche a Palermo la proiezione di "Aborto, Le Nuove Crociate"

  • Stato Brado - Circolo Arci - Palermo
  • 30 marzo 2019 (evento concluso)
  • 19.00 (aperitivo) e 20.00 (proiezione)
  • Gratuito
  • L'ingresso è gratuito per chi ha la tessera Arci (Arci, Arcigay, UISP: tessera del costo di 5 euro che è valida in tutta Italia e può essere fatta la sera stessa)
Balarm
La redazione
Nello scenario dei recenti pesanti attacchi alla Legge 194, allo Stato Brado di Palermo sabato 30 marzo alle 19 c'è la proiezione del film "Aborto, Le Nuove Crociate" (titolo originale "Avortement – Les croisés Contre-attaquent"), prodotto dalla rete televisiva franco-tedesca Arté.

Si tratta di un’inchiesta sull’offensiva che il diritto all’aborto sta subendo in tutta Europa, veicolata da campagne aggressive e generosamente finanziate dalle associazioni cosiddette "Pro-Vita": il documentario descrive la situazione in Italia ma anche in Spagna, Portogallo, Ungheria, Polonia e Francia e svela il dietro le quinte della lobby internazionale anti-abortista.

“Aborto, le nuove crociate” dura circa un'ora e mezza, è firmato da Alexandra Jousset e Andrea Rawlins-Gaston e viene proiettato in lingua originale con sottotitoli in italiano.

"I crociati anti-abortisti sono in guerra" avverte la voce fuori campo: la scelta del film nasce dalla volontà di contrapporsi ai tre giorni di Verona, sede dal 28 al 30 marzo del Congresso mondiale delle famiglie (World Congress of Families, WCF), che vede la partecipazione di rappresentanti istituzionali come Matteo Salvini, il ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, il senatore della Lega Simone Pillon.
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Si tratta di un raduno di associazioni che hanno fatto della lotta contro i diritti delle donne e delle persone lgbtqi+ la loro ragione di esistenza.

Queste lobby e i movimenti reazionari vogliono limitare i finanziamenti dell’Unione Europea per la contraccezione e l’aborto sicuro nei Paesi in via di sviluppo: il film racconta questa "guerra" frontale, nell’arena mediatica e politica, condotta attraverso nuove retoriche (dai diritti umani all’ecologia), ma anche un’operazione più ampia che si svolge in silenzio, organizzata oltre i confini nazionali.

Questa guerra, che vuole riportare indietro i diritti delle donne, va combattuta e Non Una di Meno (che organizza le proiezioni in tutta Italia)  ha un Piano per ottenere la piena autodeterminazione delle donne.

In merito all’aborto e all’obiezione di coscienza la posizione è chiara: "L’obiezione di coscienza nel servizio sanitario nazionale è illegittima perché lede il diritto all’autodeterminazione delle donne. Per questo vogliamo il pieno accesso a tutte le tecniche abortive (chirurgiche e farmacologiche) per tutte le donne (native e migranti) che e fanno richiesta".
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