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Il mito di Edipo in chiave contemporanea: "Esodo" di Emma Dante apre la stagione del Biondo

  • Traghetti 2019/2020
  • Teatro Biondo - Palermo
  • Dal 25 ottobre al 3 novembre 2019 (evento concluso)
  • 21.00 (25, 26, 29 ottobre), 17.30 (27, 30 ottobre e 1,3 novembre), 19.00 (2 novembre)
  • Da 5 a 32 euro
  • Info e biglietti al botteghino del Biondo (telefono 091 7738129) aperto da martedì a sabato ore 9.00-19.00, domenica ore 9.00-12.00 e 16.00-19.00
Balarm
La redazione

"Esodo" di Emma Dante

Una riscrittura del celebre mito di Edipo in chiave contemporanea: è "Esodo" di Emma Dante ad aprire la nuova stagione del teatro Biondo di Palermo, un lavoro che l'artista ha condotto insieme ai suoi più stretti collaboatori e agli allievi della Scuola dei mestieri dello spettacolo.

Scritto e diretto da Emma Dante, lo spettacolo vede sul palco i giovani Giulia Bellanca, Costantino Buttitta, Martina Caracappa, Chiara Chiurazzi, Martina Consolo, Danilo De Luca, Adriano Di Carlo, Valentina Gheza, Cristian Greco, Federica Greco, Giuseppe Lino, Beatrice Raccanello, Francesco Raffaele, Valter Sarzi Sartori, Calogero Scalici e Maria Sgro sulle scene di Carmine Maringola, le luci di Cristian Zucaro.

Un prezioso contributo, inoltre, arricchisce la performance: si tratta di una scultura che raffigura il Vecchio Lao a opera di Cesare Inzerillo.

"Esodo" parla di noi, del bisogno di confrontarsi con l'altro e di accogliere le differenze: il teatro diventa quindi spazio simbolico ideale per l'elaborazione di questo bisogno di comunità e il palco stazione e meta di un vero e proprio pellegrinaggio.

Nel cammino Edipo è accompagnato dalla famiglia in cerca di rifugio, donne e uomini tebani che insieme si fermano lì, vagabondi e mendicanti, portatori di un'eredità intollerabile.

 Il palcoscenico diventa il campo dove imbastire il racconto della tragedia: «Io sono Edipo, uno che non ha certo una prospera e invidiabile sorte. La mia origine è orrenda», così il protagonista si presenta. Ed è qui che inizia il racconto di una tragedia che si trasforma in un grido di aiuto.

«Lasciateci varcare il confine e consentiteci di continuare a vivere. Non vi daremo disturbo, ci adatteremo, rispetteremo le vostre leggi, adorandovi come salvatori dell’umanità».
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