Il mondo dopo l'uomo: le opere di "Sacro Futuro" in mostra da Elenk'Art a Palermo
Particolare di un'opera di Silvia Giordani
Lo spazio espositivo Elenk'Art di Palermo presenta la mostra "Sacro Futuro", opere di Alessandro Costanzo (Catania, 1991), Nicola Ghirardelli (Como, 1994) e Silvia Giordani (Vicenza, 1992), nella sede di via Vincenzo di Marco 27/B.
La mostra a cura di Mario Bronzino, che si inaugura sabato 6 dicembre alle 17.00, propone la visione di un mondo in cui l'essere umano è scomparso a causa delle sue stesse produzioni e la natura, obbligata a riadattarsi allo scenario che l'uomo le ha lasciato, si è riappropriata del pianeta, trasformandone il volto e le atmosfere.
Le opere dei tre artisti assumono il ruolo di dispositivi di indagine, esplorando paesaggi sospesi tra condizioni primitive e post-estinzione, aprendo interrogativi sulla fragilità dell'esistenza umana e sulla necessità di un nuovo e positivo rapporto con la Terra.
Si delinea una visione solo apparentemente alternativa, di un mondo che si è riadattato a vivere con ciò che l'uomo gli ha lasciato e ora privo di ogni forma umana; un mondo che dichiara la sua forza di riadattamento alla distruzione e all'inquinamento.
L'assenza umana è il punto focale della narrazione che propone la mostra, evidenziando i rapporti e gli equilibri che possono generarsi tra la materia, la tecnologia e forme di esistenza alternative.
È la restituzione di un senso di sacralità al futuro, inteso come luogo di re-stabilizzazione di nuovi equilibri.
La mostra rimane visitabile fino al 24 gennaio 2026, dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 16.00 alle 20.00.
La mostra a cura di Mario Bronzino, che si inaugura sabato 6 dicembre alle 17.00, propone la visione di un mondo in cui l'essere umano è scomparso a causa delle sue stesse produzioni e la natura, obbligata a riadattarsi allo scenario che l'uomo le ha lasciato, si è riappropriata del pianeta, trasformandone il volto e le atmosfere.
Le opere dei tre artisti assumono il ruolo di dispositivi di indagine, esplorando paesaggi sospesi tra condizioni primitive e post-estinzione, aprendo interrogativi sulla fragilità dell'esistenza umana e sulla necessità di un nuovo e positivo rapporto con la Terra.
Si delinea una visione solo apparentemente alternativa, di un mondo che si è riadattato a vivere con ciò che l'uomo gli ha lasciato e ora privo di ogni forma umana; un mondo che dichiara la sua forza di riadattamento alla distruzione e all'inquinamento.
L'assenza umana è il punto focale della narrazione che propone la mostra, evidenziando i rapporti e gli equilibri che possono generarsi tra la materia, la tecnologia e forme di esistenza alternative.
È la restituzione di un senso di sacralità al futuro, inteso come luogo di re-stabilizzazione di nuovi equilibri.
La mostra rimane visitabile fino al 24 gennaio 2026, dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 16.00 alle 20.00.
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